Processo Mediaset: “Condannate Berlusconi a quattro anni”
“La magistratura è un cancro, una patologia del nostro sistema. Il 23 marzo scenderemo tutti in piazza contro i magistrati”. Dichiarazioni di Silvio Berlusconi a margine del processo Mediaset. Parole quasi profetiche, alla luce della richiesta dell"avvocato generale Laura Bertolè Viale di confermare la condanna a 4 anni di reclusione e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per il Cavaliere, imputato per frode fiscale nel processo sui diritti tv, e la condanna a 3 anni e 4 mesi di carcere per Fedele Confalonieri che in primo grado era stato assolto. L'accusa si dice "concorde pienamente con quanto scritto in sentenza" e dunque approva la richiesta di condanna per l'ex premier. "Silvio Berlusconi era stato all'apice della catena di comando dei diritti televisivi ma la sua era l'ultima parola sull'argomento anche dopo che era entrato in politica". E' questo il passaggio cruciale della requisitoria con cui il sostituto procuratore generale Viale ha chiesto ai giudici della Corte d'appello di confermare la condanna nei confronti dell'ex premier. Tra le altre dichiarazioni spontanee rese nell'aula del Tribunale di Milano oggi, il leader del PdL ha detto di non volere "nè pensare nè credere" che la condanna a 4 anni di reclusione in primo grado sia stata "una sentenza politica". "Non ci voglio credere a un pregiudizio politico – ha ribadito alla corte Berlusconi – io avrò ancora l'onore di svolgere compiti per questo paese e non penso che mi si possa impedire di farlo e spero in una sentenza giusta da parte di questo collegio".