Preti pedofili: Don Ruggero Conti condannato a 15 anni
15 anni e 4 mesi di reclusione rispetto ai 18 chiesti dal pubblico ministero Francesco Scavo. E' questa la pesante decisione che il tribunale di Roma ha preso nei confronti di don Ruggero Conti, ex parroco di Selva Candida accusato di aver abusato di sette ragazzini. Le accuse a carico del prete erano quelle di violenza sessuale, atti sessuali con minori e induzione alla prostituzione minorile. La sentenza di primo grado, che si aspettava dal 2008, sicuramente farà discutere: solo il 17 febbraio, infatti, un altro prete è stato condannato a 7 anni per aver molestato una chierichetta.
Grande soddisfazione da parte delle vittime. Una di loro, in particolare racconta degli abusi subiti dal parroco: tali abusi sarebbero stati perpetrati a casa del parroco o in campeggi estivi; sarebbero iniziati nel 1998 e finiti solamente nel 2008. La vittima ha dichiarato che dopo aver subito quegli orribili abusi si aspettava questo tipo di sentenza da parte dei magistrati, magistrati nei quali ha sempre nutrito fiducia. Dalle indagini dei magistrati sono emersi abusi del prete risalenti anche a 25 anni fa: in quel periodo Don Conti non era ancora stato ordinato parroco e insegnava educazione sessuale a Legnano.
Roberto Mirabile, presidente de La Caramella Buona, l'associazione contro la pedofilia che si è costituita parte civile nel processo, ha così commentato la sentenza:
Possiamo definirla una pena esemplare, anche se per un pedofilo seriale di questo genere con l'aggravante della veste sacra che fino ad oggi ha indossato non credo possa esistere, giuridicamente parlando, una pena valida. Sicuramente possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro degli inquirenti, degli avvocati tutti dell'accusa e della decisione del Tribunale: i ragazzi hanno sempre detto la verità ed oggi finalmente e' ufficiale.
Chi non ha apprezzato la sentenza, però, è la difesa di don Conti che ha parlato di "una sentenza che già era scritta" e ha reso nota sin da adesso la volontà di ricorrere in appello. Monsignor Gino Reali, vescovo di Porto-Santa Rufina, ha espresso profondo dolore per l'intera vicenda, sottolineando l'amarezza e lo sconforto che pervadono l'intera comunità religiosa.