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Porto Rotondo, fanno sesso dopo troppi cocktail: il ragazzo viene accusato di violenza sessuale

Si sono conosciuti a Porto Rotondo, hanno trascorso la serata insieme bevendo molto alcol e poi sono finiti a fare sesso. Il giorno dopo, però, la ragazza – una turista norvegese, ha denunciato il ragazzo per violenza sessuale: “Non ero lucida, non ero nelle condizioni di poter decidere. Sapeva che avevo bevuto”.
A cura di C. M.
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Si sono conosciuti a Porto Rotondo, sono stati in giro per i locali della Costa Smeralda per qualche ora bevendo molti drink finché alla fine si sono ritrovati a fare sesso, ma la nottata è finita con una denuncia per violenza sessuale a carico del ragazzo, un pr che a Porto Rotondo promuove serate ed eventi organizzati nella località sarda. Lei, una ragazza norvegese, ha sporto regolare denuncia presso la stazione dei carabinieri di Olbia Tempio, raccontando per quale motivo si sia sentita sessualmente abusata dal ragazzo: "Non ero lucida, non ero nelle condizioni di poter decidere. Sapeva che avevo bevuto". Preso atto della versione della ragazza, la procura di Olbia ha provveduto ad aprire un'indagine per violenza sessuale iscrivendo il pr nel registro degli indagati. Secondo l'accusa, dunque, il ragazzo si sarebbe approfittato della giovane norvegese nonostante fosse ben conscio dello stato alterato in cui versava la ragazza, alterazione dovuta ai troppi drink bevuti quella notte.

I carabinieri del Reparto territoriale di Olbia e della Stazione di Porto Rotondo hanno raccolto diverse testimonianze e il pm Cristina Carunchio ha aperto un fascicolo. Stando alla giurisprudenza, alcune sentenze della Corte di Cassazione sottolineano che una persona che approfitti dello stato di non piena lucidità di un altro soggetto, ubriaco o drogato, è perseguibile dalla legge, anche nel caso la vittima abbia assunto droga o alcol volontariamente e non si sia opposta al rapporto sessuale.

"Il problema, generale, è che, mentre nei paesi del Nord Europa, le donne sono abituate ad avere a che fare con uomini che non considerano automaticamente la convivialità, lo stare insieme consumando alcolici, come disponibilità sessuale, da noi non è così", ha commentato Patrizia Desole, presidente del Centro antiviolenza di Olbia.

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