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Renzi vuole il rimpasto: “Zingaretti o Orlando entrino nel governo”. Leader Pd: “Sto bene dove sto”

Matteo Renzi, leader di Italia viva, chiede un rimpasto di governo: “Tocca al Pd: a Zingaretti o al limite al vicesegretario Orlando. Conte non è in discussione. Il tavolo per decidere che fare è un dovere morale verso il Paese. Decidere chi deve fare quelle cose, rafforzando eventualmente la squadra, è conseguenza, non premessa, del tavolo politico”. Ma il segretario dem Nicola Zingaretti declina: “Sto bene dove sto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader di Italia viva Matteo Renzi lancia una provocazione e ripropone un rimpasto. La ricetta per cambiare la squadra secondo l'ex premier sarebbe far entrare nel governo i suoi ex compagni di partito, Nicola Zingaretti e Andrea Orlando: "Conte non è in discussione. Il tavolo per decidere che fare è un dovere morale verso il Paese. Decidere chi deve fare quelle cose, rafforzando eventualmente la squadra, è conseguenza, non premessa, del tavolo politico. La questione riguarda soprattutto la leadership del Pd. Se il segretario Zingaretti accettasse di entrare al governo la maggioranza sarebbe più forte", ha detto oggi in un'intervista a Repubblica.

"Tocca al Pd: a Zingaretti o al limite al vicesegretario Orlando. Ma prima la politica, poi i nomi", ha sottolineato. "La crisi economica dovuta al Covid durerà ancora minimo un anno", dice Renzi. Per questo, "o la politica si muove, o arrivano i tecnici". Poi ha aggiunto: "Mettiamoci attorno a un tavolo in un eremo o a Palazzo Chigi, non importa. Purché alla fine di lì si esca con le scelte finali su lavoro, Mes, Autostrade, Ilva, Recovery Fund, legge elettorale, infrastrutture. E quel patto poi si scolpisca nella pietra". Perchè, per l'ex presidente del Consiglio, "non possiamo andare avanti di emergenza in emergenza solo contro Salvini. O si fa il salto di qualità ora, o mai più".

La replica di Zingaretti

"Sto bene dove sto". Così il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti ha risposto questa sera a ‘Che che tempo che fa' su Raitre alla domanda su un suo ipotetico ingresso nel governo, come sollecitato da Renzi. "Oggi c'è un'evoluzione politica positiva, anche Renzi riconosce che è tempo di costruire un progetto comune per l'Italia. Ho scelto di fare il segretario del Pd perché avevo paura che questa forza politica venisse meno: per questo sto benissimo dove sto", ha chiarito Zingaretti.

"È il tempo delle scelte, serve un salto di qualità" nell'alleanza di governo, ha detto però Zingaretti. Anche parlando del Recovery Plan, il segretario Dem ha parlato di "salto nell'azione di governo. Finora abbiamo raccolte le idee ma ora è il momento delle scelte: tutela dell'ambiente, digitalizzazione, sanità come grande opportunità. Ora abbiamo un senso se trasformiamo questa conquista, perché il Recovery lo abbiamo conquistato. Ora non dobbiamo esser pigri e da queste idee tirare fuori cose concrete e farlo in fretta, con un salto nell'azione di governo".

"Abbiamo lottato per ottenere quello che 300 giorni fa non c'era, ora non dobbiamo essere pigri. Dobbiamo tirare fuori scelte concrete e realizzarle in fretta, l'obiettivo non è tornare all'Italia preCovid, pensiamo a un'Italia che dia un senso alla vita dei ragazzi e delle ragazze italiane".

Anche se la soglia di sbarramento della legge elettorale verrebbe fissata al 5% secondo il segretario dem né Renzi né Bersani rientreranno nel Pd: "Credo che nessuno dei due ci pensi".

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