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Manovra 2024

Manovra, Landini: “Su taglio cuneo governo riconferma solo quello che già c’è, pronti a scioperi”

Il segretario della Cgil Maurizio Landini annuncia che i sindacati sono pronti anche allo sciopero, per protestare contro una manovra “senza coraggio e visione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Maurizio Landini, leader della Cgil, ha definito la prossima manovra una legge "senza coraggio e visione", che "non toglie le ragioni della nostra mobilitazione a partire dalla manifestazione di sabato" a Roma, il 7 ottobre, con 200 associazioni, dove "indicheremo la ‘Via Maestra' per la Costituzione e la pace, contro la precarietà e per un futuro diverso", ha spiegato in un'intervista a Repubblica.

Secondo il sindacalista con il taglio del cuneo, prolungato al 2024, il governo non ha fatto altro che riproporre una misura che già c'era, e che però continua a rivendicare come un importante passo avanti, pur non avendo previsto una riforma strutturale, ma a tempo: "Il taglio del cuneo è una nostra richiesta, conquistata con il governo Draghi. Ma qui viene riconfermato quel che già c'è, non si possono vendere la stessa operazione due volte, come Totò con la Fontana di Trevi. Tra l'altro la misura non è strutturale, dura solo un altro anno. I salari devono crescere per recuperare il potere d'acquisto perso, le detrazioni non sono indicizzate all'inflazione, le pensioni sono dimenticate anzi tagliate in questi anni del 10% da una rivalutazione parziale".

Landini di sofferma sulla "perdita del potere d'acquisto" delle famiglie italiane, con "il carrello della spesa ancora sopra l'8%". E boccia il trimestre anti-inflazione, che inizia oggi: "Tutte le misure spot non stanno funzionando, dal prezzo medio dei carburanti al bonus benzina dato a pochi. Il carrello tricolore fa sorridere: sperimentale, a termine, volontario. Intanto aumenta tutto: bollette, carburanti, mutuo, affitti, scuola, sanità. Le ragioni per manifestare sono tantissime. E non sarà una manifestazione contro qualcuno, ma per chiedere cambiamenti e riforme".

A pagare per tutti "sono i soliti: lavoratori e pensionati". Questa manovra "non prende dove si può: lotta all'evasione, extraprofitti di tutti i settori, rendita immobiliare e finanziaria. Non investe, anzi cancella 16 miliardi di Pnrr. Non guarda al futuro. Non fa una seria riforma fiscale. Non ha un progetto di politica industriale. È fatta di una tantum, tutto dura un anno al massimo. Non affronta l'emergenza salariale. E la precarietà ha assunto livelli inaccettabili". La Cgil andrà a Palazzo Chigi, se convocata sulla manovra: "Se però ci incontrerà a cose fatte, per raccontarci una manovra già scritta, proporremo a Cisl e Uil di valutare tutte le iniziative di contrasto. Compreso lo sciopero".

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