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Consiglio Ue, il ministro Calderoli dice che Macron “vuole fare il galletto a tutti i costi”

Per il ministro Calderoli c’è in circolazione “un residuo di complesso di superiorità, del voler essere galletto a tutti i costi”. Lo ha detto parlando del presidente francese Macron e delle tensioni tra Roma e Parigi.
A cura di Annalisa Girardi
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"Credo ci sia in circolazione un residuo di complesso di superiorità, di primo della classe, del voler essere galletto a tutti i costi": lo ha detto il ministro per le Autonomie, l'esponente della Lega Roberto Calderoli, parlando delle recenti tensioni tra Roma e Parigi al Consiglio europeo e del presidente francese Emmanuel Macron. "Se un indizio non crea una prova, un secondo indizio, l'invito di Parigi indirizzato solo a Zelensky prima di un Consiglio di Stato è un segno di non rispetto nei confronti degli altri capi di governo", ha aggiunto Calderoli.

Volodymyr Zelensky, nel suo primo viaggio oltre i confini dell'Ucraina da quando è scoppiata la guerra, è stato ospite del Consiglio europeo riunito a Bruxelles. Ma la sera prima, dopo una visita a Londra, il presidente ucraino si è recato a Parigi, dal presidente francese Macron. Che aveva invitato per una cena anche il Cancelliere tedesco Olaf Scholz. Un incontro che aveva suscitato qualche polemica e che Giorgia Meloni aveva definito inopportuno.

Il ministro Calderoli, oltre alle parole su Macron, ha anche commentato una serie di temi di interesse nazionale. In primis, chiaramente, quello dell'Autonomia differenziata: "Nessuno vuol dividere niente, ma favorire le potenzialità di tutti", ha detto al Tg4. "La sfida è avvicinare i servizi a livello più basso ai cittadini".

E infine, il ministro leghista ha parlato degli ultimi sviluppi del caso Cospito.  "Io condivido completamente le posizioni assunte dal ministro Nordio. Ci troviamo di fronte non a un teorico del terrorismo, ma ad un terrorista che ha commesso dei reati terroristici, che non ha mai collaborato con la giustizia e che non si è mai pentito", ha detto Calderoli. Per poi concludere affermando che il carcere duro andrebbe ulteriormente irrigidito: "Quindi, mi sembra che il 41 bis francamente debba essere una misura idonea. Il signor Cospito aveva dei rapporti con i capimafia. Questa misura è saggia, va ulteriormente irrigidita e io darei addirittura a certi tipi di criminali l'82 quater, non solo il 41 bis".

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