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Opinioni

C’è solo un modo in cui l’Ue può tornare a essere centrale nella vita dei cittadini: ascoltandoli

Oggi circa duecento persone da ogni angolo dell’Ue si sono trovate faccia a faccia nel primo vertice della Conferenza sul Futuro dell’Europa. Un evento che può riportare l’Unione a giocare un ruolo da protagonista nella vita dei suoi cittadini. L’unico modo che ha per farlo è semplice: li deve ascoltare.
A cura di Annalisa Girardi
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Oggi non siamo a Napoli Roma, o Milano. Oggi siamo venuti a Strasburgo, al Parlamento europeo, per partecipare al primo incontro della Conferenza sul Futuro dell'Europa, uno spazio in cui i cittadini sono chiamati in prima persona a dire la loro sull'Unione. Quindi proposte, considerazioni, critiche e idee su quella che si ritiene essere la giusta via da seguire prima a Bruxelles e poi, di conseguenza, in tutti i 27 Stati membri. Per mesi il dibattito è rimasto online, ma oggi circa duecento persone da ogni angolo dell'Ue si trovano faccia a faccia. Ed è importantissimo che lo facciano. Perché chiedere ai cittadini di definire le priorità e gli obiettivi futuri è l'unico modo che ha l'Ue per tornare centrale nella loro vita, riprendendosi un ruolo da protagonista all'interno dei propri confini in primis, e nell'equilibrio globale poi.

L'Unione europea disciplina moltissimi aspetti fondamentali della nostra quotidianità. Il problema è che i cittadini non lo sanno. L'Ue, negli anni, si è allontanata sempre più dalle realtà dei singoli, pur continuando (anche se indirettamente) a influenzarle. È diventata una sorta di entità astratta, che si occupa di cose troppo complicate perché i cittadini le possano capire. Per di più parlando con un linguaggio tutto suo che ai più risulta incomprensibile. Si è creato, negli anni un distacco tale che in molti casi si è trasformato in avversione. Specialmente negli Stati del Sud, dove si tende ad associare automaticamente Bruxelles alle rigide regole dell'austerity.

In uno scenario di questo tipo, perdere il contatto con i cittadini può essere devastante. Perché significherebbe smarrire il senso originale con cui si è creata l'Unione. E allora un'iniziativa come la Conferenza sul Futuro dell'Europa diventa un'occasione per ripartire. Perché c'è solo un modo in cui l'Ue può tornare ad avere un ruolo da protagonista nella vita di tutti i suoi cittadini: ascoltandoli.

"Si sta scrivendo qualcosa di storico, questo evento è una prima assoluta: non si pensa ai cittadini, ma si lavora mano nella mano con i cittadini. È un’esperienza democratica mai organizzata prima a livello europeo, paneuropeo e transnazionale, per elaborare una visione sul nostro futuro", ha detto l'eurodeputato e vicepresidente della Conferenza Guy Verhofstadt, sottolineando che si tratti di un esperimento unico nel suo genere anche perché si tratta del primo organizzato da tutte e tre le istituzioni dell'Ue (Commissione, Consiglio e Parlamento).

"Ci sono molte persone critiche verso l’Ue che credono che non sia in grado di realizzare i loro bisogni e le loro ambizioni. Per questo c’è bisogno di un cambiamento radicale, che è il motivo per cui stiamo facendo questa Conferenza", ha proseguito. E ancora: "Ad oggi sono 3 milioni i cittadini singoli che hanno visitato questa piattaforma e di questi circa 26 mila sono attivi e continuano a partecipare alla discussione sul futuro dell’Europa. Le vostre raccomandazioni non devono rimanere solo tali, i vostri rappresentati saranno poi chiamati a formulare delle concrete proposte sulla base di queste", ha assicurato Verhofstadt.

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A Fanpage.it sono vice capoarea della sezione Politica. Mi appassiona scrivere di battaglie di genere e lotta alle diseguaglianze. Dalla redazione romana, provo a raccontare la quotidianità politica di sempre con parole nuove.
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