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Caso Frecciarossa, la Lega prende le distanze da Lollobrigida: “Quel comportamento andava evitato”

“Bisogna cercare di evitare di ingenerare polemiche, anche se capisco che ci possono essere delle questioni istituzionali e dei momenti in cui ci sono cose da fare”, commenta il leghista Romeo a Rai Radio 1, parlando del caso Frecciarossa che ha coinvolto il ministro Lollobrigida.
A cura di Annalisa Girardi
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Il caso del Frecciarossa e del ministro Francesco Lollobrigida – che, resosi conto che il treno viaggiava in ritardo, ha chiesto e ottenuto una fermata straordinaria per poter scendere – continua a occupare il dibattito politico. Dopo le richieste di dimissioni da parte dell'opposizione, la questione arriva anche in maggioranza. "Il comportamento di Lollobrigida credo sia una cosa che bisogna evitare", ha detto Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato, alla trasmissione Un giorno da pecora su Rai Radio 1. "Bisogna cercare di evitare di ingenerare polemiche, anche se capisco che ci possono essere delle questioni istituzionali e dei momenti in cui ci sono cose da fare", ha aggiunto. Nonostante la giustificazione degli impegni istituzionali – il ministro, sceso a Ciampino, è saltato a bordo di un'auto blu per raggiungere Caivano e inaugurare il nuovo parco urbano – le polemiche su Lollobrigida non mancano e fanno intravedere i malumori negli ambienti di governo.

Lo stesso Romeo, del resto, appena qualche giorno fa aveva presentato tre emendamenti alla Manovra – poi ritirati – infrangendo le direttive arrivate direttamente da Palazzo Chigi, che blindavano la legge di Bilancio chiedendo alla maggioranza di risparmiarsi qualsiasi richiesta di modifica. "Avevo capito male", si è limitato a dire Romeo. Che ora si dissocia dal comportamento di Lollobrigida, mostrando che – al di là di ciò che ribadiscono Giorgia Meloni e Matteo Salvini – incomprensioni e frizioni non mancano.

"Per quanto è di mia competenza farò tutto quello che è necessario. Non sono mai fuggito dal confronto. Sono convinto di aver agito non solo nell’ambito della legalità e della norma ma nell’interesse dello Stato e per rappresentarlo a Caivano. Quella discesa dal treno non era per andare in vacanza, ma per andare a fare il mio lavoro", ha commentato ancora il ministro dell'Agricoltura. Per poi aggiungere: "Ho chiesto come qualsiasi cittadino se si potesse fare la cosa, mi hanno detto sì e sono sceso".

Da Forza Italia, Antonio Tajani ha tagliato corto: "Ferrovie dello Stato ha detto che non c'è stato alcun abuso e me per non c'è nessuno da far dimettere. La vicenda è chiusa e chiarita". Dall'opposizione, invece, non si fermano le accuse. "No, ministro Lollobrigida, nessun normale cittadino può chiedere di far fermare il treno quando e dove più gli è comodo e scendere liberamente. Lo sanno bene milioni di pendolari", ha commentato il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte.

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