Papa Ratzinger spiega perché si è dimesso: “La mia rinuncia è valida”
"Non c'è il minimo dubbio sulla validità della rinuncia al ministero petrino, è assurdo speculare su tale decisione". Benedetto XVI, il Papa emerito, torna con la mente ad un anno fa. Lo fa per dire, una volta e per tutte che non è stato costretto a dimettersi, non l'ha fatto a seguito di pressioni o complotti. Sollecitato da Andrea Tornielli, vaticanista de La Stampa, Joseph Ratzinger chiarisce dunque che la scelta è stata presa in piena libertà e che le speculazioni intorno a questo suo gesto sono "semplicemente assurde". Il quotidiano torinese ricorda inoltre come la possibilità di fare un passo indietro fosse stata presa in considerazione da molto tempo, e come Ratzinger stesso ne avesse parlato nel libro intervista del 2010 con il giornalista tedesco Peter Seewald.
Benedetto XVI ha spiegato poi la decisione di indossare l'abito bianco: "per una questione di praticità. Lo porto in modo distinto da quello del Papa. Nel momento della rinuncia, non c'erano a disposizione altri vestiti. Anche qui si tratta di speculazioni senza il minimo significato". Poi riferendosi alle parole di una sua missiva al teologo svizzero Hans Kung ("Io sono grato di poter essere legato da una grande identita' di vedute e da un'amicizia di cuore a Papa Francesco. Io oggi vedo come mio unico e ultimo compito sostenere il suo Pontificato nella preghiera"), Benedetto XVI ha confermato quanto affermato fugando ogni dubbio sull'autenticità della citazione: "il professor Kung – scrive al quotidiano – ha citato letteralmente e correttamente le parole della mia lettera indirizzata a lui". E conclude, sperando di aver "risposto in modo chiaro e sufficiente" alle domande postegli da La Stampa.