Morto Orlando Orfei, fondatore del Circo Nazionale italiano
Si è spento in Brasile all'età di 95 anni Orlando Orfei, fondatore dell'omonimo circo capace di portare il suo spettacolo in giro per il mondo. Secondo quanto riferiscono fonti brasiliane le cause del decesso sarebbero da ricercare in una polmonite che l'aveva colpito.
Dal 1968 aveva fatto del Brasile il suo buen retiro. Lì decise di fondare il Circo Nazionale italiano insieme ai figli Alberto, Viviana, Mario e Maurizia e poi dedicarsi ai parchi di divertimento – il più noto tra questi è certamente il Tivoli Park a Lagoa -. Da tempo afflitto da Alzheimer si è spento sabato scorso presso l'ospedale do Coração de Duque de Caxias a Baixada Fluminense dove era stato ricoverato in gravi condizioni lo scorso 16 luglio.
La salma sarà sepolta nel cimitero Jardim da Saudade di Mesquita. Quinto erede della dinastia Orfei che dal 1820 ha legato indissolubilmente il suo nome all'idea di Circo. Nato a Riva del Garda nel 1920 ha cavalcato il palcoscenico del circo fin dall'età di sei anni quando suoi padre Paolo lo vestì da clown per il suo primo spettacolo circense. La sua carriera di "pagliaccio" proseguirà fino all'età di 9 anni quando decide di diventare giocoliere. Fino ai 15 affinerà le tecniche diventando anche equilibrista e mago. A 18 anni decise di diventare domatore, carriera che proseguirà a lungo portandolo a essere uno dei più famosi addomesticatori di felini al mondo.
La sua innovazione non è solo nelle tecniche circensi ma anche nella scelta dei materiali per la struttura. Il suo circo fu il primo ad avere una tenda di plastica al fine di poter provare e portare in scena i propri spettacoli anche quando fuori pioveva
Nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica è diventato, poi, cittadino onorario di Rio de Janeiro, São Paulo e Goiânia. Da Pio XII a Giovanni Paolo II quattro papi hanno accolto Orlando Orfei in Vaticano. Giovanni XXIII incontrò per ben cinque volte l'uomo che aveva portato l'immagine del circo italiano nel mondo, fu proprio Papa Roncalli a dargli l'appellativo di "apostolo della pace" perché – secondo il pontefice – suoi spettacoli creavano legami tra le persone di tutto il mondo.
Ha continuato ad apparire in pubblico fino al 2008, anno del suo definitivo ritiro dalle scene.