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Monti: “Impossibile che in Italia non ci sia un leader da eleggere al posto mio”

Il premier al forum Ambosetti prova a stoppare le polemiche e i dibattimenti sul Monti Bis: “L’esperienza del governo tecnico è limitata nel tempo”. E già parla a colui che ne prenderà il posto a Palazzo Chigi: “Il governo si fa in gran parte a Bruxelles”.
A cura di Biagio Chiariello
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E' uno dei temi più dibattuti della nostra politica: Monti sarà premier anche dopo il 2013? Un altro assaggio dello "scontro" tra i sostenitori del governo tecnico e quelli del governo politico, lo si è avuto oggi col duello tra Casini ed Alfano. Se per il primo il «cammino intrapreso col Prof non va interrotto, la strada è ancora lunga», per il secondo l'ipotesi di rivedere l'attuale capo del governo ancora a Palazzo Chigi è legata indissolubilmente ad una sua candidatura, d'altra parte «il sale della democrazia sta nel fatto che governa chi vince le elezioni» ha detto il segretario del PdL.

Ma Monti cosa dice rispetto ad un prolungamento del suo impegno al Governo? Il premier ne ha parlato  al workshop Ambrosetti e i concetti espressi non sembrano essere cambiati molto rispetto a quelli degli ultimissimi mesi: «L'esperienza del governo tecnico è limitata nel tempo», ha detto. «Superata l'esperienza del governo tecnico resterà l'eredità dell'importanza delle competenze nell'attività politica». Insomma, un Monti bis non è neanche ipotizzabile dal protagonista principale del dibattito. Anzi, con l'obiettivo di stoppare i rumors su una sua eventuale candidatura alle politiche del prossimo anno, dice: «Mi rifiuto di pensare che in un grande Paese democratico come l'Italia non si possa eleggere un leader che sia in grado di guidare il Paese».

E già parla al successore. Chi verrà dopo di lui a Palazzo Chigi dovrà tenere ben presente l'importanza delle istituzioni europee nel governare l'Italia. «Mi permetterei di suggerire a chi mi succederà -afferma Monti a Cernobbio- di tenere molto presente che ormai il governo si fa in gran parte a Bruxelles, con un'attiva partecipazione italiana». E su chi sarà il suo successore, si dimostra più diplomatico possibile: «Non cercherò di convincere nessuno a sostenere nessuna particolare forza politica».

In merito al lavoro svolto in questi 10 mesi dall'esecutivo da lui guidato, Monti ringrazia innanzitutto i Ministri «che ho preso dalle loro attività facendogli correre il rischio dell'ignoto. Sono lieto di lavorare con loro -ha detto- e spero di poterlo fare ancora nei prossimi mesi». Quindi va più nello specifico e parla dello scudo anti-spread per il quale si tanto battuto in sede europea, dicendo no a nuove condizioni per attivarlo: «Non sarei d'accordo per offrire il petto a nuovi strali di condizionalità, un conto è condividere questi strumenti anti-spread, altro la perdita asimmetrica della propria sovranità». E sull'argomento Cresci-Italia, afferma che «tutti si stanno impegnando a sostenere le iniziative del ministro Passera». Una risposta al segretario della Lega Nord, Maroni che in giornata ha parlato di un certo isolamento per il titolare del dicastero dello Sviluppo Economico.

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