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Terremoto in Emilia del 20 maggio 2012

Monti contestato in Emilia, terremotati senza acqua e gas (VIDEO)

Mentre la terra continua a tremare e il disagio dei terremotati è forte, Monti è arrivato stamane a Sant’Agostino per incontrare istituzioni e parenti delle vittime. Nel Comune maggiormente colpito dal sisma il premier ha ricevuto diversi fischi.
A cura di Susanna Picone
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Mentre la terra continua a tremare e il disagio dei terremotati è forte, Monti è arrivato stamane a Sant’Agostino per incontrare istituzioni e parenti delle vittime. Nel Comune maggiormente colpito dal sisma il premier ha ricevuto diversi fischi.
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Terremoto in Emilia del 20 maggio 2012

Ore 12.15 – Mentre Monti si trovava in Emilia Romagna la terra ha continuato a tremare: alle 11.30 è stata registrata l’ultima scossa di magnitudo 3.8, appena pochi minuti dopo che il premier aveva lasciato la tendopoli di Finale Emilia annunciando la possibilità di sospendere i pagamenti fiscali per i cittadini coinvolti dal sisma. Intanto si aggrava ancora il bilancio del terremoto: in base ai numeri forniti alla Camera dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, sono 5262 gli sfollati a causa del sisma. Prosegue, inoltre,  anche la conta dei danni.

Ore 11.30 – A proposito degli interventi del governo, il premier Monti ha parlato di due operazioni necessarie: riattivare al più presto un tessuto industriale così caratteristico e così importante per il Paese e anche per le perdite diffuse e gravi che ci sono state nel patrimonio culturale. “Ci attiveremo al più presto su questi fronti, prenderemo un provvedimento per quanto riguarda i pagamenti fiscali e con il presidente Errani si pensa ad un intervento che obblighi le banche, per aiutare le situazioni degli imprenditori che devono riprendere al più presto la loro attività”. Il presidente del Consiglio ha sottolineato poi “la cosa più importante”: “siamo vicinissimi – ha detto Monti – alle famiglie delle vittime che ci sono state per il terremoto e con loro mi sono intrattenuto e cercheremo anche di aiutarle ad affrontare la loro difficile situazione anche negli aspetti materiali”.

È stato un ritorno in Italia non facile quello del presidente del Consiglio Mario Monti che nella giornata di ieri, dopo aver partecipato ai funerali di Melissa Bassi, si è recato a Ferrara per incontrare, questa mattina, i sindaci e le popolazioni colpite dal terremoto che sabato notte ha scosso l’Emilia provocando sette vittime, decine di feriti e migliaia di sfollati. Monti, accompagnato dal presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errari, dal Capo della Protezione civile Franco Gabrielli, dal presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappaterra e dal sindaco della città Tiziano Tagliani, è arrivato verso le 9 di questa mattina a Sant’Agostino, uno dei comuni maggiormente colpiti dal sisma che ha pagato il maggior tributo di vittime.

“Sono qui per portare le mie condoglianze” – Ad aspettarlo, oltre alle istituzioni locali (Monti si è fermato a parlare col sindaco del Comune proprio di fronte al municipio distrutto dal terremoto), il premier è stato “accolto” anche da un gruppetto di cittadini emiliani che l’hanno contestato: “Vergogna, ladri, potevi stare a casa”. Una contestazione che, secondo quanto hanno spiegato alcuni presenti, è legata alle tasse che il suo governo ha imposto, a partire dell’Imu. Cittadini, dunque, che hanno voluto far sentire la propria voce “in un momento difficile in cui, oltre alla paura per il terremoto si sente anche il disagio per le tante tasse” e per il rischio, inoltre, che le stesse spese della ricostruzione del dopo terremoto possano pesare sui privati. Da parte sua, il premier, ha affermato di essersi recato in Emilia Romagna “prima di tutto per portare le mie condoglianze ai parenti delle vittime e poi per rendermi conto personalmente dei danni”. Poi ha ribadito che, nel corso del Consiglio dei Ministri che si terrà oggi a Roma, verrà dichiarato lo stato d’emergenza per le zone colpite.

Intanto la terra continua a tremare – La terza notte dei terremotati emiliani è stata contraddistinta, come la precedente, da continue scosse di assestamento: lo sciame sismico ha avuto le sue manifestazioni più forti intorno all’una di questa notte e poi alle sei di questa mattina, la scossa che ha fatto più paura è stata di magnitudo 3.2. Gli sfollati che hanno dormito fuori casa a Finale Emilia sono circa 4mila, la metà di loro sono stati accolti nei campi allestiti dalla Protezione civile. Le ultime scosse hanno provocato anche la rottura delle tubazioni di acqua e di gas, secondo quanto riferito dall’assessore Elisa Poletti “nelle cinque tendopoli la notte è passata abbastanza tranquilla ma, a causa del maltempo, è stato molto freddo”.

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