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Manchester, chi è Salman Abedi, sospetto kamikaze: nato in Inghilterra, figlio di rifugiati

Salman Abedi è nato a Manchester da genitori che fuggirono dalla dittatura di Gheddafi, in Libia: aveva 23 anni, era noto alla polizia. Le indagine dovranno appurare se ha agito da solo o con il sostegno di un’organizzazione terroristica.
A cura di Davide Falcioni
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Il kamikaze di Manchester ha da alcune ore un nome e un cognome: si tratterebbe, secondo la polizia britannica, di Salman Abedi, uomo di 23 anni già noto alle forze dell'ordine. Sarebbe stato lui ieri sera a farsi esplodere alla fine del concerto di Ariana Grande, idolo degli adolescenti, ma resta da capire in che modo abbia agito. Per questo ora la priorità degli inquirenti, come ha spiegato in conferenza stampa il capo della polizia di Manchester Ian Hopkins, è quella di indagare a fondo e scoprire  se abbia agito da solo o con il supporto di un network più ampio. Secondo quanto riporta il quotidiano The Independent Abedi si sarebbe spostato in treno da Londra a Manchester.

Chi è Salman Abedi, il presunto attentatore di Manchester

Ma chi è il 23enne che ha causato la morte di 22 persone e il ferimento di altre 120? Le informazioni sul suo conto sono ancora poche, ma sempre secondo The Independent Salman Abedi sarebbe nato a Manchester nel 1994: ultimo di quattro fratelli, suo padre e sua madre erano fuggiti dalla Libia di Gheddafi per stabilirsi prima a Londra, poi a Fallowfield, nel sud di Manchester, lo stesso quartiere della città in cui questa mattina la polizia ha tratto in arresto un altro ragazzo  di 23 anni sospettato di essere collegato all'attentato.

Secondo notizie che non sono ancora state confermate ufficialmente i genitori del presunto attentatore sarebbero tornati in Libia da tempo, mentre i vicini di casa hanno riferito al Daily Mail di non conoscere Salman Abedi e di essere rimasti sorpresi dal sapere che qualcuno di così vicino a loro "stesse architettando un attentato". Nulla da dire anche sugli altri uomini arrestati stamani nel raid che gli agenti hanno compiuto in altri appartamenti della zona. "E' strano che non li conoscessimo – ha detto un uomo – qui viviamo tutti gomito a gomito".

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