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Loretta, ipovedente, minacciata sul bus col suo cane “impuro”: “Scendete o lo butto giù”

Una donna di sessantacinque anni ipovedente dalla nascita sarebbe stata minacciata su un pullman della linea Giaveno-Torino di Gtt perché accompagnata dal suo cane-guida: “Forse ce l’aveva con me perché la cultura islamica considera impuri i cani”, ha detto. Nessuno degli altri passeggeri sarebbe intervenuto in sua difesa.
A cura di Susanna Picone
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“Fai scendere subito quel cane o lo butto giù dal bus”. Con queste parole un uomo si sarebbe rivolto su un autobus della tratta Giaveno-Torino di Gtt a Loretta Rossi, una sessantacinquenne ipovedente dalla nascita e attivista dell’Apri, l’Associazione pro retinopatici e ipovedenti. A riportare la vicenda, avvenuta martedì pomeriggio e segnalata all’Associazione pro retinopatici, sono i quotidiani locali. La donna viaggiava con il suo cane-guida Quicky sul bus quando sono dovuti intervenire i carabinieri per riportare la calma e far ripartire l’autobus. “A bordo nessuno è stato solidale con me all’inizio – ha raccontato Loretta Rossi, che da sola sarebbe andata dall’autista per chiedere di chiamare i carabinieri – solo dopo che è sceso mi hanno difesa”. Secondo la donna, quell’uomo che l’ha minacciata le avrebbe anche detto di fare attenzione perché aveva “il sangue rosso arabo” e si stava innervosendo. “Forse ce l’aveva con me perché la cultura islamica considera impuri i cani”, ha spiegato, circostanza però che l’uomo ha voluto smentire con i carabinieri spiegando la sua versione. L’uomo agli uomini dell’Arma ha detto di essere stato infastidito dal cane della donna perché leccava sul volto la figlia. “Io ho un residuo visivo di un centesimo – ha spiegato ancora la donna -. Vedo giusto un po’ di luci e ombre alla periferia degli occhi, perché sono affetta anche maculopatia. Del passeggino non mi sono accorta subito. A me sembrava vuoto. Dopodiché, se anche ci fosse stato un bambino, l’unico contatto possibile potrebbe essere stato con la coda del mio cane. Ho scoperto solamente in seguito a questo episodio che nella cultura araba i cani dal pelo nero, come è Quicky, sono considerati impuri. Magari sarà stato questo a far arrabbiare quell’uomo”.

Intervenuto anche il disability manager di Gtt – L’episodio ha comunque spaventato molto la signora: “Ho paura a prendere il bus, anche se non mi era mai capitato nulla del genere. Se quell’uomo fosse stato gentile mi sarei anche spostata, invece urlava, diceva che avrebbe buttato giù il cane dal mezzo”, ha dichiarato. Sul posto è intervenuto anche il disability manager di Gtt Guido Bordone, che ha parlato con i carabinieri e con l’autista: “La legge parla chiaro, i cani guida possono salire a bordo, come c’è scritto anche a bordo dei mezzi. Abbiamo fatto campagne informative per i passeggeri e per gli autisti”.

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