Mentre si cercano ancora i dispersi nella strage di Nizza, la polizia francese continua le indagini attorno all'autore dell'attentato. Dopo aver arrestato la moglie, oggi gli inquirenti hanno posto in stato di fermo altre tre persone ritenute vicine a Mohamed Lahouaiej-Bouhlel. L'Isis avrebbe rivendicato l'atto.
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Le indagini sull'autore dell'attentato
Dopo la paura, il dolore, la rabbia e lo sconforto per quanto avvenuto giovedì sera a Nizza, cominciano oggi in tutta la Francia tre giorni di lutto nazionale in memoria delle vittime del terribile attacco compiuto da un 31enne franco-tunisino che la sera del 14 luglio al volante di un camion si è lanciato sulla folla a passeggio sul lungomare della città facendo una strage. I morti accertati sono 84 ma tantissimi sono i feriti ricoverati in gravi condizioni e il bilancio potrebbe aggravarsi.
Intanto proseguono le indagini intorno all'autore della strage, il tunisino Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, che si era stabilito in Francia dal 2001 dopo il matrimonio con una franco-tunisina. Anche se le autorità nazionali hanno parlato di attacco terroristico ancora non è certo se la strage sia di matrice islamica. Conoscenti e familiari dell'uomo infatti hanno rivelato che soffriva di disturbi psicologici.
La polizia intanto ha fermato e messo in detenzione provvisoria altre tre persone vicine all'uomo dopo aver già fermato la moglie venerdì, che è ancora agli arresti. Lo riferiscono fonti vicine alle indagini. Per fare il punto sulla situazione della sicurezza e sulle indagini, a Parigi è iniziato alle 9 un consiglio ristretto per la sicurezza e la difesa presieduto dal Presidente François Hollande.