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Opinioni

Le ragioni della vittoria di Marine Le Pen e del Front National

Quanto hanno influito gli attentati dello scorso 13 novembre a Parigi sul successo del Front National alle elezioni regionali francesi? Difficile stabilirlo con certezza, quel che è certo è che il trionfo dell’estrema destra non è una sorpresa ma il frutto di un processo lungo venuto ora a maturazione.
A cura di Valerio Renzi
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Quanto ha influito il clima creato in Francia dagli attentati del 13 novembre sul trionfo del Front National alle elezioni regionali francesi? Difficile dirlo, forse qualche punto percentuale, quel che è certo è il successo di Marine Le Pen al nord e di Marion Le Pen al sud, sono il frutto di processi lunghi e venuti ora a maturazione. La "paura" e "l'odio", i sentimenti indicati da Le Monde come quelli "mobilitati" nella competizione elettorale dall'estrema destra, hanno avuto un loro ruolo, ma anche qua sedimentandosi, non esplodendo come una fiammata all'indomani degli attentati di Parigi.

Vale la pena quindi rintracciare per sommi capi, a caldo, alcune delle ragioni del successo del Front National:

– La destra di Nicolas Sarkozy, la destra così detta "moderata" qui da noi, "gollista" in Francia, è la seconda forza del paese. Evidente l'importante travaso di voti dalla coalizione di destra verso il Fn. Ma d'altronde proprio durante la stagione di governo di Sarkozy, la destra repubblica francese si è sempre più spostata verso le posizioni del Front National, in particolare in tema di d'immigrazione e sicurezza, facendo proprio anche una parte del linguaggio frontista con slogan sempre più aggressivi. Molti elettori hanno scelto allora di votare per l'originale.

– Nato dalla somma di piccoli gruppi neofascisti e di reduci dal terrorismo contro il processo di decolonizzazione in Algeria, per lungo tempo il Front National conquistava percentuali da prefisso telefonico. Con la crisi industriale degli anni '80 in alcune regioni comincia a conquistare i primi consensi fino a quando, nel 2002, l'Europa rimane impietrita nel vedere Jean-Marie Le Pen sfidare Chirac nella corsa all'Eliseo. Nel frattempo il Fn si è reso più rassicurante, via il vecchio padre padrone del partito, avanti figlia e nipote. Ma la differenza con socialisti e gollisti sta proprio qua: l'estrema destra del Front National, che esprime per lo più una classe politica giovane, non ha mai governato e molti elettori sono disposti a dargli fiducia non avendo risolto i problemi la destra e la sinistra. "Visto come stiamo, facciamo provare l'estrema destra", sembrano dire centinaia di migliaia di francesi.

– L'estrema destra di Jean-Marie Le Pen ammirava Reagan e in economia aveva posizioni ultraliberiste, la nuova estrema destra di Marine Le Pen difende l'intervento pubblico in economia, chiede di abbassare l'età pensionabile e nuove misure di welfare a tutela di lavoratori e disoccupati, ovviamente solo se francesi. La questione sociale è stata determinante per il successo del Front National alle elezioni regionali, forse più dei temi dell'immigrazione e della lotta alla presunta islamizzazione del paese. Non a caso Nord-Pais-de-Calais, la regione dove Marine Le Pen ha incassato oltre il 40% dei consensi è la più povera della Francia e ha un tasso d'immigrazione tra i più bassi del paese.

– Altro elemento che sembra centrale per la vittoria dell'estrema destra d'Oltralpe è la capacità del Front National, e di Marine Le Pen in particolare, di porsi come i veri difensori dei valori repubblicani. Paradossi della storia: gli eredi della Vandea si battono il petto cantando la Marsigliese. Gli eredi della controrivoluzione si battono per la difesa di liberté, egalité, fraternité. In particolare il Front National si è presentato come il difensore del laicismo dello Stato, insediato da quella che nella propaganda frontista viene presentata come "l'islamizzazione di massa" che starebbe subendo il paese.

– La Francia è terra di forte immigrazione dal Nord Africa. Un processo non nuovo, figlio della decolonizzazione e del passato di potenza coloniale. Un'immigrazione stratificata, dove troviamo anche terze o quarte generazioni, che hanno vissuto una sorta di seconda colonizzazione questa volta interna: la verità è che la Repubblica non ha dato a questi francesi di origini straniere le stesse possibilità che ha dato ai suoi figli di sangue, mettendoli ai margini, non permettendogli nessun tipo di mobilità sociale. Cittadini di serie b di un processo d'integrazione mai concluso e che ha dato spazio all'estrema destra di far valere l'equazione: musulmano = diverso e banlieues = covo di potenziali terroristi.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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