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Le eruzioni dell’Etna dal 1928 ad oggi: la storia del vulcano della Sicilia

L’eruzione dell’Etna, raccontate in una raccolta video, tratta da Youtube, che attraversano i momenti salienti della sua storia: dal 1928 ad oggi.
A cura di danila mancini
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le esplosioni dell'etna negli ultimi 100 anni

L'Etna, che in passato era noto anche con il nome Mongibello (Mungibeddu in siciliano), è il vulcano attivo più alto d'Europa e tra i maggiori al mondo. La sua storia, che attraversa miti e leggende, è iniziata circa 600mila anni fa, quando durante il Quaternario la zolla europeo-asiatica si scontrò con quella africana: si sollevarono alture, al cui centro si venne formando il golfo pre-etneo, dove iniziarono le prime eruzioni sottomarine. Nel corso di millenni, alternando fasi di stanca a fasi di attività eruttiva, si è formato il gigante di fuoco, che periodicamente ha mostrato di essere "sveglio". L'ultima volta, proprio ieri.

La nuova eruzione dell'Etna, tornato in attività dopo circa un anno, è stata di breve durata: poche ore, ma molto intense durante le quali curiosi osservatori ed esperti hanno registrato i momenti più importanti. Il Pit Crater, profonda frattura nella zona orientale del cono, ha lanciato fontane di lava ad altezze impressionanti, raggiungendo le centinaia di metri. Sono state visibili a chilometri di distanza, persino a Taormina. I tremori vulcanici si sono poi placati in nottata e, attualmente, sembra che sia tornato tutto alla normalità. La situazione è comunque costantemente monitorata dall'Istituto nazionale di geologia e vulcanologia di Catania.

Nonostante il fascino che spettacoli simili destano nei nostri animi, bisogna comunque ricordare che l'Etna non è stato sempre così innocuo: ripercorriamo la sua storia negli ultimi cento anni, ricordando le eruzioni che hanno lasciato un segno, e non solo sul paesaggio circostante…

  • Era il 6 novembre 1928, quando la colata lavica dell'Etna raggiunse Mascali, in provincia di Catania, piccolo comune che fu interamente seppellito dal magma; fu risparmiata soltanto l'odierna frazione di Sant'Antonio. E dalle immagini raccolte nel video, si può percepire quanto drammatica fosse stata l'eruzione:  si vede la furia della lava scorrere lungo le strade, mentre le case cadono a pezzi una dopo l'altra e la gente cerca di scampare al pericolo. Si decise, poi, di ricostruire Mascali a metà strada tra Fiumefreddo e Giarre: la leggenda tramanda che occorse una sola notte per completare il nuovo centro, pronto all'arrivo di Mussolini.
  • Quella del 1950-51 è stata una delle più lunghe eruzione del secolo: durò 372 giorni, durante i quali furono emessi ben 171 milioni di metri cubi di lava, che minacciarono i comuni di Milo, Fornazzo e Zafferana. Questo è un video esclusivo, che mostra la concitazione della gente nell'affrettarsi ad abbandonare le zone coperte dalla lava: pianti, preghiere, scongiuri perché era forte il timore che non sarebbe più finita.
  • Il 5 aprile 1971, invece, iniziò un'altra lunga eruzione, che si distinse in due fasi: fino al 7 maggio, da bocche che si aprirono ad oltre 3mila metri di altitudine, vennero lanciati in aria prodotti piroclastici, che arrivarono a distruggere l'osservatorio Vulcanologico e la Funivia dell'Etna. Nel mese successivo, fino al 12 giugno, si aprirono altre sette bocche dalle quali fuoriuscì un intenso fluido magmatico, che si spinse fino ai margini di Fornazzo.
  • Il 28 marzo 1983 è ricordata come una delle più pericolose eruzioni dell'Etna: iniziò di mattina dopo un violento sciame sismico. A sud, tra quota 2350 e 2900 metri, si aprì una frattura lunga 2 km e da lì si riversò il fiume di magma, che scese verso la zona del Rifugio Sapienza, l'unico edificio che fu attorniato ma non distrutto. Diversa sorte per la Casa Cantoniera ed una caserma dei Carabinieri, completamente sommerse dalla lava. Il 21 aprile  gli abitanti di Nicolosi, Belpasso e Ragalna chiesero aiuto allo Stato. Dopo sette giorni fu presa la decisione di deviare il fiume con cariche esplosive. Alle 4:09 del 14 maggio 1983, venne effettuata la prima operazione di deviazione, che ebbe successo solo in un primo momento: il magma si riversò nell'argine artificiale, ma dopo qualche giorno questo stesso argine fu richiuso dalla lava, che tornò a incanalarsi sul vecchio percorso. Nei due mesi successivi le colate iniziarono a sovrapporsi e a perdere d'intensità, fino ad esaurirsi definitivamente il 6 agosto 1983, dopo 131 giorni di attività.
  • Il 26 gennaio 2000, alle 2 del mattino, il tremore cominciò ad alzarsi e, dopo poco, il fianco sud-orientale del Cratere di Sud-Est si squarciò in una frattura lunga un centinaio di metri. Si registrarono 60 fasi parossistiche in sei mesi. L'altezza delle fontane di lava superò persino il chilometro: il 15 febbraio 2000 si vide alzarsi dalla cima Sud-Est una fiamma alta 1000 metri. Inoltre si formarono due piccoli coni effusivi, ai quali vennero dati i nomi di "Sudestino" e "Nordestino". Il 6 giugno 2000 l' Etna si placòper i restanti sei mesi dell'anno.
  • Il 26 ottobre 2002 è ricordata come l'eruzione perfetta: dopo quattordici mesi di calma apparente, intorno alle 22, si registrarono violente scosse sulla zona sommitale del monte e, alle 4:30 di mattina, si aprì una frattura, dalla quale cominciarono a riversarsi fontane di lava sempre più alte. Il giorno successivo, da un'altra grande voragine si diresse velocissimo il magma verso Piano Provenzana, che fu distrutta insieme con la bellissima pineta Ragabo. Il 29 ottobre accadde un evento straordinario: il vulcano si mosse, la costa orientale si spostò di decine di centimetri. Alle 11,03 del mattino un violento terremoto colpì Santa Venerina: 2600 furono le persone rimaste momentaneamente senza tetto sebbene, e per fortuna, non ci furono vittime. Il 30 ottobre, nonostante la colata iniziasse a rallentare, la nube di cenere si infittì e, per questo, fu chiuso l'aeroporto di Catania. Il 7 novembre, mentre sul versante nord l'eruzione venne dichiarata conclusa, sul lato opposto il vulcano si preparò ad un altro spettacolo: fontane di lava e nubi di cenere. Il 16 dicembre si diffuse la paura: dopo che fu distrutto il Centro Servizi del Comune di Nicolosi, la colata raggiunse una centrale elettrica, che esplose:  fu lanciato materiale incandescente a 500 metri di distanza. Ci furono diversi feriti e molte automobili vennero distrutte. L'Etna si placò solo il 29 gennaio 2003, dopo 95 giorni di attività.
  • Tra il 2008 ed il 2009 è stata registrata la seconda eruzione più lunga degli ultimi 10 anni: quella del 1991/93 durò 473 giorni, mentre 418 giorni quella del 2009.
    Il 10 maggio 2008 improvvisamente il Cratere di Sud-Est si risvegliò e dopo tre giorni anche quello di Nord-Est, dove si aprì una voragine dalla quale fuoriuscì una colata veloce e fluida. Questa attività durò oltre un anno. La notte tra l'11 ed il 12 luglio 2008, gli abitanti di Zafferana Etnea e Milo udirono un numero impressionante di boati, che vennero avvertiti persino a Catania con una frequenza media di uno ogni due secondi!!! Ad agosto l'attività vulcanica si spense quasi completamente.
    Tra il 6 ed il 16 marzo 2009 l'attività stromboliana riprese fino a maggio per poi concludersi a luglio. Di nuovo, poi, il 6 novembre 2009:  sul fianco orientale del Cratere di Sud-Est d'improvviso si aprì una piccola voragine, dalla quale fuoriuscì la colata lavica che durò solo per qualche ora ma fu comunque spettacolare.

E dopo aver trascorso il 2010 senza mai mostrare il fuoco che stipa dentro, nonostante la continua attività tellurica, l'Etna si fa rivedere nel 2011, sia il 3 che il 12 gennaio. Non possiamo immaginare quale altre sorprese ci riserverà questo straordinario gigante di fuoco, ma possiamo star pur certi che ce ne saranno molte altre da ammirare. A patto che resti sempre un gigante buono.

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