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La XVI legislatura ha sancito lo strapotere del Governo sul Parlamento

Delle 387 leggi approvate solo 90 sono quelle di iniziativa parlamentare. Il Parlamento sempre più spesso usato a colpi di fiducia come semplice ratificatore di decreti governativi. E’ quanto emerge dal Dossier “Camere Aperte 2013” di Openpolis.
A cura di Antonio Palma
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Parlamento rapporto openpolis

Da anni ormai si discute di una riforma costituzionale delle nostre istituzioni pubbliche per aumentare il potere decisionale del Governo rispetto al Parlamento. Un tema molto caro soprattutto a Berlusconi che si è lamentato spesso dello scarso peso del Presidente del Consiglio, ma smentito dai dati diffusi oggi dal rapporto "Camere Aperte 2013" di Openpolis che fa il punto su leggi, presenze e produttività del Parlamento italiano nella legislatura appena conclusa. Il dato più evidente di questa XVI legislatura infatti è lo strapotere del Governo sulle leggi e i provvedimenti varati a discapito delle due Aule di Camera e Senato. Otto leggi su dieci sono di iniziativa del Governo, cioè Decreti Legge o Disegni di legge presentati da uno o più Ministri, e del governo sono i provvedimenti più facilmente approvati in Parlamento. Quando è l'Esecutivo a prendere l'iniziativa di una legge infatti le probabilità di successo sono del 34%, mentre se l'iniziativa parte da Deputati e Senatori la probabilità scende all'1%. Nessuna possibilità evidentemente per gli altri soggetti a cui la Costituzione affida il diritto di proporre leggi come cittadini o Regioni.

Le leggi del Governo e il ricorso alla fiducia – Insomma anche questa legislatura conferma un trend già notato da molti Costituzionalisti che vede il potere legislativo spostarsi progressivamente verso il governo che ormai usa il Parlamento come semplice ratificatore dei propri atti. Da questo punto di vista, infatti, è da notare in questa legislatura l'enorme ricorso alla fiducia, che se era già elevata con il Governo Berlusconi è diventato quasi la norma con il governo Monti. Pur considerando la specificità del governo tecnico che non aveva una propria maggioranza in Aula, il rapporto di quasi una legge su due approvata con il ricorso alla fiducia appare sproporzionato. Una conseguenza diretta è ovviamente quella di evitare la discussione dei provvedimenti in Parlamento. Come sottolineano i dati di Openpolis infatti è più facile che venga accolto un Ordine del Giorno che data una risposta ad un'interrogazione parlamentare.

leggi approvate

Le presenze e la produttività dei parlamentari – Un altro aspetto messo in evidenza dal rapporto di Openpolis è che i parlamentari più presenti sono anche quelli più produttivi, dimostrando che al di sopra di una determinata soglia di assenze, il 10%, la produttività scende. In pratica è stato rilevato come i più assenti sono anche coloro che danno pochi o nessun contributo, non presentando mai atti, né diventando relatori degli stessi. E’ ancora più evidente però, guardando le presenze dei parlamentari che i Ministri uscenti hanno aumentato significativamente la loro presenza in Parlamento dimostrando secondo Openpolis  l'incompatibilità tra le due cariche, in pratica o si fa il Ministro o il Parlamentare. Nei primi dieci posti tra i deputati e senatori le cui presenze sono maggiormente aumentate con il Governo Monti figurano infatti tutti i rappresentanti del governo Berlusconi, ministri e sottosegretari.

presenze parlamentari

Solo sei leggi appoggiate da tutti i gruppi – Valutando come si sono posizionati i partiti nei voti chiave, è stato rilevato che nel corso della XVI legislatura gli unici provvedimenti che hanno visto tutti gli schieramenti d’accordo sono stati solo sei: trattato di Lisbona, decreto sicurezza contenete le norme antistalking, tutela del made in Italy, piano straordinario antimafia, antiscarcerazione boss mafiosi e quote rosa nei cda. Da sottolineare che durante il governo Monti nessuna norma è stata appoggiata da tutti i partiti presenti in Parlamento, a cominciare dal voto sull'insediamento del governo tecnico contro cui ha votato la Lega. Durante l’intero governo Monti l’opposizione è stata composta da Lega  e Idv  che hanno votato quasi sempre compatti, a differenza di quanto avveniva con il governo Berlusconi, durante il quale i due partiti avevano votato quasi sempre in modo diverso i provvedimenti.

Dossier Camere Aperte 2013 by

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