La strage silenziosa degli albini africani: “Uccisi e mutilati per riti di magia nera”
Una strage silenziosa sta avendo luogo in ben 23 paesi del continente africano. È quella degli albini, chiamati in questi luoghi anche con i soprannomi di "figli della luna", "figli del diavolo" o "zeru zeru", persone fantasma, a causa del loro aspetto. Soltanto in Malawi, secondo recenti indagini compiute da Amnesty International, ci sarebbero dalle settemila alle diecimila persone affette da questa patologia, dovuta soprattutto alla consanguineità. Contro di loro sono aumentati negli ultimi anni considerevolmente gli attacchi e le persecuzioni, in alcuni casi appoggiati anche dai rispettivi governi.
A farla da padrone sono soprattutto le credenze popolari. Parti del loro corpo, ad esempio, vengono vendute per poter fabbricare amuleti contro il malocchio oppure per curare malattie. Addirittura, si pensa che stuprare una donna albina equivalga a guarire dall'Hiv o che bere il loro sangue possa portare ricchezza. Sono spesso i familiari delle vittime a farsi carico di questi macabri guadagni, alimentando un mercato che conta ormai centinaia di migliaia di dollari. Basti pensare che il prezzo per una singola mano è pari a duemila dollari, mentre per il corpo intero ci si aggira sui 75mila dollari.
"Pensavamo che la situazione fosse migliorata, speriamo non ritorni l'incubo di nuove persecuzioni", dice Bernardine Amice, vicepresidente di "Love to Life", come riporta l'agenzia Agi, una delle tante organizzazioni che cercano di proteggere i diritti degli albini in Mozambico, tra i paesi maggiormente interessati dalla strage degli albini, anche se è il Malawi quello in cui l'emergenza è più sentita. Qui solo qualche mese un bambino è stato ucciso e il suo corpo venduto agli stregoni per riti di magia nera. Anche la Tanzania è sotto l'occhio del ciclone. Tra le tante storie segnalate, si ricorda quella di Kulwa Lusana che nel 2011, appena quindicenne, fu mutilata sempre "per magia nera".