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La Nasa avverte: mancano pochi decenni al crollo della civiltà industriale

Una ricerca finanziata dall’agenzia spaziale americana e basata su dati statistici avverte che disparità economica e sfruttamento massiccio delle risorse naturali porteranno presto ad un collasso della civiltà.
A cura di A. P.
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Mancano pochi decenni al crollo definitivo dell'attuale sistema mondiale basato sulla civiltà industriale. Non è l'ennesima profezia astrale, ma la conclusione di uno studio scientifico della Nasa, l'ente spaziale americano, basato su dati statistici e modelli teoretici e matematici. Secondo lo studio tra pochi decenni la civiltà terrestre come la conosciamo oggi sarà destinata a collassare sotto il peso della disparità economica a livello mondiale e dello  sfruttamento eccessivo delle risorse naturali del pianeta. In particolare il report, finanziato dalla NASA Goddard Space Flight Center, ha indagato su alcuni fattori specifici che possono essere strettamente legati alle cadute di civiltà, tra cui popolazione, clima, acqua, agricoltura ed energia. La loro disponibilità e il divario tra chi li possiede e chi no potrebbe accelerare il crollo di una civiltà. "Il Surplus accumulato non viene distribuito uniformemente in tutta la società, ma piuttosto è controllato da una élite,mentre alla massa della popolazione, che produce la ricchezza, viene destinata solo una piccola parte di esso, generalmente uguale o di poco al di sopra del livello di sussistenza" spiega il report.

Già accaduto in passato – Insieme a questa disparità di accesso alle risorse è da considerare anche l'avanzamento tecnologico che tende sempre più ad aumentare sia il consumo pro capite delle risorse naturali sia la loro estrazione. Crescita della popolazione, cambiamenti climatici e stratificazione economica della società in classi distinte fra élite e massa sono elementi che portano inevitabilmente ad una frattura della civiltà. Nulla di nuovo spiegano gli scienziati, è quello che è già accaduto ciclicamente ad ogni civiltà del passato, dagli antichi Romani alla Mesopotamia. Lo studio, che verrà pubblicato sulla rivista scientifica Ecological Economics, immagina due scenari: nel primo le élite crescono consumando troppo, provocando un crollo delle classi sottostanti e una inevitabile perdita di lavoratori, mentre nel secondo caso a causa delle scarse risorse il declino delle classi inferiori avviene più velocemente, mentre le élite rimarranno ancora fiorenti per diverso tempo. Unica soluzione cambiare l'attuale regime economico riducendo il divario fra la popolazione mondiale.

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