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La Germania dice stop a burqa e niqab per le dipendenti pubbliche

Il provvedimento approvato dal Bundestag ora deve passare al vaglio del Consiglio federale. L’obbligo di mostrare il volto vale solo in orario di lavoro e riguarda tutti i dipendenti compresi insegnanti, giudici e militari.
A cura di Antonio Palma
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Dopo un lungo dibattito pubblico e nelle sedi istituzionali, anche la Germania si avvia a dare il primo stop ai veli integrali che coprono il volto delle donne come il burqa o il niqab, almeno per alcuni ambiti precisi. Il Parlamento tedesco infatti ha dato il primo via libera ad un nuova legge in materia che impone il divieto a tutti i dipendenti pubblici di indossare copricapo che nascondo il volto. Il divieto che riguarda ovviamente molto da vicino le donne di religione islamica,  riguarderà esclusivamente l'orario di lavoro, oltre il quale quindi nessun vincolo potrà essere imposto alle funzionarie pubbliche. Una differenza sostanziale rispetto a quello che accade in altri Paese come la Francia dove il velo integrale è stato bandito completamente e in ogni ambito pubblico.

Il provvedimento è stato già approvato dal Bundestag ma per l'ok definitivo deve ora passare al vaglio anche del Bundesrat, il Consiglio federale della Germania. Il testo nel dettaglio impone ai dipendenti pubblici l'obbligo di avere il volto completamente visibile durante lo svolgimento delle proprie funzioni e riguarda tra gli altri anche insegnanti, giudici e militari. La norma di cui si discute da tempo in Germania dopo una ondata di migranti e richiedenti asilo, è stata chiesta a gran voce da diversi ministri di Cdu e Csu ma accolta con sfavore dalle associazioni islamiche locali.

"Chi vuole lavorare nel servizio pubblico non può farlo con l'occultamento completo del volto, questo no riguarda solo il burqa ma anche le altre forme che rendono visibili solo gli occhi" aveva spiegato il Ministro degli interni della Germania Thomas de Maizière. La stessa cancelliera tedesca, Angela Merkel, aveva dichiarato che il burqa è un "ostacolo all’integrazione" e che per questo deve essere vietato nelle situazioni che lo richiedono.

"L’attuale discussione sul burqa distrae dai veri problemi nel nostro Paese" contestano però le associazioni islamiche. Il divieto infatti arriva a pochi mesi dalla campagna elettorale per le elezioni legislative tedesche dove un  ruolo fondamentale nel dibattito lo avrà proprio la questione dell'integrazione dei migranti. A questo proposito la camera bassa del Parlamento tedesco ha adottato anche una serie di misure per migliorare la lotta contro gli attacchi jihadisti, tra cui la marcatura elettronica per alcuni sospetti classificati come "pericolosi".

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