“L'altro giorno qualcuno è riuscito a insinuare e far circolare l'idea che mentre mi stavo facendo il segno della croce ai funerali in realtà stessi scrivendo al telefono utilizzando un fermo immagine e costruendoci sopra un racconto talmente squallido da non meritare altri aggettivi”. Così nella sua consueta eNews, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi interviene su una delle più surreali polemiche degli ultimi mesi. Quella sorta intorno all’accusa di aver utilizzato il telefonino durante la celebrazione dei funerali delle vittime del terremoto del 24 agosto scorso. A supporto di tale teoria, una foto che ha collezionato decine di migliaia di condivisioni sui social network e che ha fatto gridare allo scandalo contro il malcostume di Renzi, incapace di trattenersi dall'utilizzare il cellulare (come spesso gli è capitato in altri appuntamenti ufficiali).
Un primo debunking lo aveva fatto qualche giorno fa David Puente, con un lungo post pubblicato sul suo blog nel quale si ricostruiva l’origine del “caso” e se ne dimostrava l’insussistenza (e davvero non servirebbe leggere altro). Altre analisi hanno mostrato come dal nulla si sia alzato un polverone assurdo, soprattutto considerando l’evidente inesistenza del “fatto” che si intende denunciare. Altre ancora hanno messo in luce la collocazione politica degli account che hanno alimentato la polemica sul nulla. Altri, infine, si sono limitati a osservare come non vi sia stata traccia dell'utilizzo del cellulare per tutta la durata dei funerali, stante il monitoraggio "totale" della partecipazione di Renzi alla cerimonia funebre.
Una bufala che ha il sapore dello sciacallaggio, del tentativo di strumentalizzare un momento particolarmente sentito dall’opinione pubblica, al fine di screditare un “avversario” politico. Una triste abitudine cui troppo spesso nemmeno la politica si sottrae (e vale praticamente per tutti gli schieramenti). Che qualche giornale l’abbia ripresa, invece, non è più nemmeno una notizia.