L’inchiesta choc: pratiche sadiche, abusi e rituali sessuali violenti tra militari
Il giornale tedesco Der Spiegel ha pubblicato un resoconto inquietante sulle presunte “pratiche sadiche, abusi sessuali e rituali violenti” a cui sarebbero state sottoposte le reclute e il personale di servizio di un base militare tedesca nella città di Pfullendorf. Lo scioccante rapporto è stato successivamente confermata da diversi militari, e condannato da funzionari tedeschi. "Pratiche sessuali sadiche" erano "una pratica comune" durante il corso di formazione medica del "Combat First Responder," alla base militare di Pfullendorf, scrive l’autorevole quotidiano tedesco, citando un'indagine militare interna che risalirebbe allo scorso ottobre: un tenente di sesso femminile avrebbe lamentato “abusi e rituali sessuali violenti” durante la sua formazione medica alla base. Secondo il suo racconto, le reclute dovevano mettersi a nudo di fronte ai loro compagni di grado più alto, mentre altri soldati li riprendevano. L'ufficiale donna ha aggiunto che gli istruttori li hanno costretti ad "esercizi completamente senza senso, legati comunque alla sfera sessuale". “Alcuni soldati sarebbero rimasti legati per ore, mentre gli venivano gettate delle secchiate d’acqua addosso”, secondo il giornale.
Dopo l'indagine interna, sette soldati sono stati dimessi dal servizio presso l'impianto a causa del loro coinvolgimento nelle presunte violazioni. Altri militari sono indagati con l'accusa di lesioni gravi corporali, deprivazione della libertà, e abusi. Sulla scia della relazione pubblicata da Der Spiegel, l'esercito ha rilasciato una dichiarazione confermando un "numero significativo di incidenti avvenuti presso il centro di formazione di Pfullendorf", assicurando che “saranno presi sul serio”. Nella nota si fa riferimento ai “vergognosi” esercizi condotti durante il corso, “non in conformità con gli standard di rispetto della dignità umana e dell’autodeterminazione sessuale". "Quello che è successo al centro di formazione è ripugnante e spregevole", ha dichiarato il ministro della Difesa Ursula von der Leyen.