Tutti i giorni, alla stessa ora, Patrick Kilonzo Mulawa parcheggia il proprio camion in mezzo a una radura della savana a pochi passi da una pozza artificiale d'acqua che è la salvezza per gli animali selvatici della zona. Ogni giorno riempie la pozza con i dodicimila litri d'acqua trasportati con quel suo camioncino sgarruppato bianco e azzurro. "Acqua Fresca" c'è scritto a lettere cubitali sulla fiancata ma qui, nel mezzo del parco di Tsavo in Kenya, l'acqua non è banalmente acqua, no: l'acqua è il bordo tra la morte e la sopravvivenza per la fauna selvatica locale.
Dalle sue parti Patrick lo chiamano "l'angelo dell'acqua": da mesi gli elefanti, i bufali, le antilopi e le zebre del parco si dissetano da quel lago dove galleggia la sua generosità e la sua costanza. Raccontano che quei giorni in cui Patrick ritarda per qualche contrattempo al suo arrivo trovi gli animali già tutti lì ad aspettarlo nello spiazzo dove è solito parcheggiare: come nella storia della Volpe e del Piccolo Principe è la gentilezza che diventa addomesticamento e si fa appuntamento quotidiano.
Patrick è un contadino: stare nei campi gli ha insegnato a "sentire" la terra che gli sta intorno e racconta di essersi preoccupato per gli effetti del surriscaldamento nelle regioni del Kenya. «Non pioveva da molto tempo – dice – e ho pensato che fosse il caso di rifornire d'acqua gli animali che stavano per morire. Loro, ora, dipendono da noi uomini per gli stessi danni che noi gli abbiamo inferto. Avremmo bisogno di altri mezzi e di altri volontari (con Patrick ci sono tre volontarie americane nda). La mia missione è quella di riuscire a raggiungere presto altre località». Il suo impegno è diventato un'associazione (la Tsavo Volunteers) che sta iniziando a ricevere importanti riconoscimenti.
«Perché animali innocenti devono soffrire a causa della nostra disattenzione e della nostra azione distruttiva contro nostra madre natura?" Si chiede Patrick. «Gli animali non sanno costruire fabbriche che hanno grandi quantità di emissioni di carbonio, non usano armi nucleari e sostanze chimiche per interferire con l'ossigeno e non fanno di tutto per distruggere il pianeta. L'abbiamo fatto noi. Tutto noi.»