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L’addio a Gabriele, il volontario della Croce Rossa morto al Rigopiano: “Era un angelo”

A Penne i funerali di Gabriele D’Angelo, che all’Hotel Rigopiano lavorava come cameriere. Aveva 31 anni ed era conosciuto da tutti per la sua attività sociale, che l’ha sempre portato a impegnarsi per aiutare le persone più bisognose.
A cura di Susanna Picone
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Mentre intorno all'Hotel Rigopiano i soccorritori scavano ancora nella speranza di trovare qualcuno dei dispersi ancora in vita oggi è stato anche il giorno dei primi funerali delle vittime finora estratte dalla struttura travolta dalla slavina. Nella chiesa di San Nicola Vescovo a Farindola una folla commossa ha detto addio ad Alessandro Giancaterino, il maitre del ristorante dell'hotel Rigopiano, mentre a Penne, nella chiesa di San Massimiliano Kolbe, si sono celebrati i funerali di Gabriele D'Angelo, cameriere di 31 anni dell'hotel. La bara del giovane è arrivata in corteo dalla sede del Comune, dove era stata allestita la camera ardente, accompagnata anche da colleghi e mezzi della Croce Rossa, della quale D'Angelo era da molti anni un volontario. Alla destra dell’altare c’era una corona di fiori della Presidenza della Repubblica.

La fidanzata di Gabriele: “L’Hotel Rigopiano ci ha fatti incontrare e ora ci ha separati” – Ai funerali di Gabriele D’Angelo presenti parenti e amici del ragazzo, ma anche tanti cittadini di Penne, dove il trentunenne era molto conosciuto per il suo impegno nel sociale che sempre lo ha portato a lavorare per aiutare chi ne aveva bisogno. “L'hotel Rigopiano ci ha fatti incontrare – ha detto la finanzata, Giuly – e ora ci ha separati, ma non per sempre”.

Gabriele D’Angelo ricordato per la sua intensa attività sociale – “Lo vogliamo ricordare come un angelo in terra e sicuramente un angelo in cielo”, ha detto un collega. Il giovane era stato ricordato anche con un messaggio su Facebook dal Comitato della Cri di Penne: “Lascerai in ognuno di noi un vuoto incolmabile, ma siamo sicuri che nel tuo piccolo anche questa volta hai messo davanti prima la vita degli altri e poi la tua. Ti abbracciamo eroe”, così i colleghi e amici del giovane morto al Rigopiano.

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