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Incidente ferroviario Puglia, ipotesi errore umano o guasto al sistema di controllo

Per il Sindaco di Corato si è trattato di un mancato rispetto di un segnale o un comando sbagliato. Le ipotesi sono di un errore umano o un guasto che regola le coincidenze dei treni nel tratto a binario unico.
A cura di Antonio Palma
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Mentre i soccorritori scavano ancora tra la lamiere per recuperare i passeggeri che potrebbero essere ancora intrappoli nei due treni che si sono scontrati questa mattina in Puglia tra Corato e Andria, già ci si interroga su come è stato possibile che due treni si siano trovati sullo stesso binario in direzioni opposte. La tratta interessata infatti è a binario unico e gestita attraverso un meccanismo di scambi per cui uno dei convogli attende in stazione il via libera e l'altro nel frattempo passa. Al momento l'unica cosa certa, come confermato anche dal direttore generale della Ferrotramviaria, la società che gestiva i due treni, e che lì uno dei due convogli non doveva esserci.

Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, uno dei convogli proveniva da Andria e andava verso sud,  l’altro invece  aveva da poco abbandonato la stazione di Corato in direzione nord. L'inpatto fuori dall'abitato nei pressi della casa cantoniera. Complice la zona piena di uliveti e la prossimità di un curva probabilmente i macchinisti si sono accorti troppo tardi dell'impatto imminente che per questo è stato devastante. Nel violentissimo scontro frontale sono rimasti coinvolte le prime due carrozze di ogni treno che si sono completamente accartocciate. Tragico il bilancio che parla di almeno venti morti.

Le ipotesi al momento sono due: un guasto improvviso al sistema che regola le coincidenze e  gli scambi sui binari o un errore umano. "Probabilmente è stato un mancato rispetto di un segnale o un comando sbagliato" ha spiegato il sindaco di Corato Massimo Mazzilli, intervenuto sul posto poco dopo l'impatto. Il fatto è che probabilmente sul tratto e sui treni non c'era nessun meccanismo di controllo marcia del treno che interviene proprio fermando la motrice per esempio se per errore passa con il rosso. Al momento però non si sa nemmeno se ci sia stata una frenata dei due treni. Per alcuni colleghi dei macchinisti è impossibile l'errore di un solo uomo, perché per far camminare un treno in quel tratto è necessaria l’autorizzazione di almeno tre persone. In pratica l’ordine di partenza dei treni sarebbe arrivato da una stazione che no si sarebbe accorta del doppio via libera

Del resto come conferma una ricercatrice dell'Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione ‘A. Faedo' del Consiglio nazionale delle ricerche (Isti-Cnr), su quella tratta non esiste un sistema automatico di segnalazione. Su quei binari "viene usato il cosiddetto ‘blocco telefonico' che si sostanzia nella comunicazione telefonica del via libera sul binario unico. Questo sistema è attualmente utilizzato in una minima parte della rete ferroviaria nazionale". Un meccanismo in cui è previsto che il capostazione avvisi  telefonicamente il capostazione dell’altra parte, informandolo dell'avvenuta partenza del treno senza sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria.

La società  che gestisce i treni coinvolti nello schianto, la Ferrotramviaria, per il momento spiega che non si sa ancora nulla sulle cause dell'incidente perché è ancora presto, assicurando: "Gestiamo 196 treni al giorno, non era mai successo nulla di simile" Ad accertare i fatti sarà una stessa inchiesta interna della società insieme ad una inchiesta ministeriale già disposta dal Ministero dei trasporti che ha inviato ispettori sul posto. Eventuali responsabilità però saranno accertate dalla Procura di Trani che ha già aperto un fascicolo sul caso affidato al sostituto procuratore Francesco Giannella che è già sul posto dell'incidente

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