Altro che soldi sottratti ai terremotati, il viaggio del Papa a Milano è un affare
Benedetto XVI arriverà a Milano questo pomeriggio alle 17 per partecipare al VII Incontro mondiale delle famiglie e visitare la diocesi più grande d’Italia e d’Europa. La sua visita nel capoluogo lombardo coincide con uno dei momenti più complicati per la Santa Sede, finita nella bufera del cosiddetto Vatileaks che ha portato all'arresto di Paolo Gabriele, fedelissimo del Pontefice, per una storia ancora tutta da chiarire. Ma non è solo questo. L'arrivo di Ratzinger nella città meneghina, giunge nella settimana del nuovo devastante terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna. Il bilancio è drammatico (17 morti, 250 feriti, 14mila sfollati, 2 miliardi di danni, 15 anni per rimettere in sicurezza quei territori). E così dai social network, si è levata a gran voce la richiesta di annullare la visita milanese del Papa.
LA MACCHINA ORGANIZZATIVA MILANESE – Il programma di Benedetto XVI in questi tre giorni sarà molto fitto: arrivo a Linate, incontro coi giovani a San Siro; quindi quello col mondo della cultura alla Scala, poi le autorità civili in Curia. Domenica 3 giugno, infine, celebrazione della messa all'aeroporto di Bresso. Per coprire tutte le spese, il Comune aveva inizialmente previsto un costo per l'evento di circa 3,1 milioni di euro, con l'obiettivo di potenziare tutti i servizi più importanti per la specialissima occasione: dai trasporti (con circolazione dei mezzi pubblici anche nelle ore notturne, fra il 2 e il 3 giugno) alla pulizia delle strade e lo smaltimento dei rifiuti, fino alla sicurezza, con un ampliamento del numero delle forze dell'ordine e degli addetti alla Protezione civile. Investimento al quale vanno aggiunti 2 milioni stanziati dalla Regione. Sulla Rete, però, si legge che la somma è molto più alta.
SOLDI SOTTRATTI AI TERREMOTATI DELL' EMILIA? Il costo complessivo, secondo le stime dei blogger e siti più o meno specializzati, dovrebbe ammontare a circa 10 milioni di euro. Una cifra che include i soldi già stanziati per fare in modo che il Papa arrivi a Milano, quelli dell'enorme macchina organizzativa mossa per l'evento e quelli del Pirellone. E ancora, quelli del forum delle famiglie, gli investimenti dall’arcidiocesi di Milano, dalla Cei e da vari sponsor, come Intesa San Paolo, Eni ed Enel. Dunque, le voci del web sarebbero giuste? Questi 10 milioni di euro non potevano essere utilizzati per aiutare le popolazioni terremotate? Sicuramente. O forse no.
57 MILIONI DI INDOTTO, CON L'INCOGNITA EVASIONE – La visita di Papa Ratzinger a Milano porterà un indotto di circa 57 milioni di dollari. Una cifra stimata, non da qualche blogger, ma dalle Camere di commercio di Monza e Brianza. Tutti soldi che saranno portati dai pellegrini che già nei giorni scorsi sono arrivati a Milano. In tre giorni, dovrebbero essere circa un milione. Mettendo in conto una spesa di 20 euro ciascuno (tra un panino, una bibita e un "souvenir papale"), l'investimento (ipotetico) di 10 milioni è già raddoppiato. Una visita pastorale non dovrebbe essere sicuramente sinonimo di business, ma inesorabilmente diventa tale; una manna dal cielo per commercianti e operatori vari, in un periodo tutt'altro che positivo per l'economia italiana. Resta però un'incognita. Quella legata all'evasione fiscale. E' ovvio che di quei 57 milioni di indotto solo una percentuale sarà dichiarata al Fisco. Ecco, perché chi andrà in questi giorni a Milano dovrà ricordarsi di chiedere sempre scontrini e ricevute. Anche questo è un modo per aiutare i terremotati.