Guerra in Mali, Terzi: “L’Italia fornirà appoggio logistico”
L'Italia è pronta a fornire "concreto sostegno logistico" alle operazioni militari in corso in Mali per soffocare i movimenti estremistici jihadisti. Lo ha confermato oggi il Ministro degli esteri Giulio Terzi nel corso dell'audizione al Senato nella seduta congiunta delle Commissione Affari Esteri e Difesa di Palazzo Madama. L'impegno militare italiano sarà rivolto "soprattutto ai paesi africani che hanno difficoltà a trasferire truppe sul teatro operativo nelle zone dei combattimenti", quindi probabilmente mettendo a disposizione aerei da trasporto e basi militari. "E' importante arrivare a una rapida soluzione di questa crisi per evitare che si radichi la presenza endemica di forze estremistiche sul territorio" del Paese africano ha detto Terzi, spiegando che l'Italia da questo punto di vista agirà su tre fronti. In primo luogo sul piano politico perché bisogna "ribadire il pieno sostegno italiano all'azione in corso nel quadro della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu" e che vede impegnati anche i militari francesi. "In secondo luogo, analogamente a quanto si sta facendo sul piano europeo, offrire un concreto sostegno logistico all'operazione militare, soprattutto a paesi africani che hanno difficoltà a trasferire truppe su terreno" e infine, ha proseguito Terzi, "in terzo luogo sottolineare in occasione della riunione straordinaria dei ministri degli esteri dell'Unione europea di domani, dedicata proprio al Mali, l'assoluta urgenza del dispiegamento di 250 formatori che dovrebbero recarsi a Bamako per addestrare forze sicurezza maliane".
Pieno appoggio alle operazioni militari francesi nel Mali anche da parte del Ministro della Difesa sempre in audizione al Senato. L'ammiraglio Giampaolo Di Paola ha definito "inevitabile e corretta" l'operazione francese sul territorio africano ricordando che nella zona ci sono "consolidate presenze terroristiche". L'appoggio italiano, come ha spiegato il Ministro, sarà solo logistico e non sul terreno e in prima battuta riguarderà la concessione di basi aeree come già hanno fatto altri Paesi europei. Per quanto riguarda gli istruttori militari europei, dovrebbe trattarsi di un numero compreso tra i 200 e i 250 uomini che si stabilizzeranno nel sud del Mali.