Guerra in Libia, Gheddafi sequestra nave italiana. Persi i contatti radar.
Un rimorchiatore italiano e il suo equipaggio sono stati sequestrati stamattina delle autorità portuali di Tripoli. Si tratta di un Asso 22 della Società Augusta Off Shore, lo hanno posto sotto controllo le forze armate della Libia, dopo l'inizio della missione militare Onu “Odissea all'Alba”. A bordo ci sono otto italiani, due indiani e un ucraino. Alle 17 il rimorchiatore aveva sbarcato in città il personale libico dell'Eni, quando un gruppo di uomini armati è salito a bordo. Un uomo si sarebbe qualificato come comandante del porto di Tripoli, fermando l'equipaggio e costringendo i tecnici a staccare le apparecchiature radar per indicare la posizione della nave. Gli italiani sarebbero a bordo della nave, ancora in buona salute. Ma il ministro Franco Frattini ammette che sono “ignote le motivazioni del sequestro”.
L'unità di crisi della Farnesina segue la situazione minuto per minuto. Il ministero degli Esteri italiano è impegnato a verificare la veridicità dei fatti e della situazione: “Al momento non è ancora del tutto chiaro come si sono svolte le cose, stiamo valutando attentamente” conferma Frattini nella trasmissione televisiva Buona Domenica. Non si esclude il sequestro di persona da parte delle autorità militari libiche.
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, afferma che le forze militari italiane sono pronte a intervenire per il rilascio dell'equipaggio della nave italiana sequestrata a Tripoli: “Quella del rimorchiatore è una situazione delicata che la Capitanerie e la Farnesina stanno seguendo. Quando e se ce lo chiederanno interverremo, ma non dipende solo dalla Difesa. Siamo a disposizione per un'evacuazione del personale del rimorchiatore con ogni strumento possibile”.
L'Asso 22 della società Augusta Off Shore non è sconosciuto alle cronache giornalistiche. Nel marzo 2009, il rimorchiatore mise in salvo 350 migranti al largo delle coste libiche dopo che il loro natante era naufragato. La Cgil Campania ha chiesto per il suo equipaggio la medaglia al valor civile. Il timore è che il personale sia utilizzato dal Colonnello per contrattare con il governo italiano per ottenere vantaggi nella guerra in Libia, dopo le minacce di Gheddafi di bombardare il Mediterraneo.
Secondo fonti libiche, la nave italiana avrebbe appena lasciato il porto di Tripoli. A bordo, probabilmente, ci sono ancora gli uomini armati che l'hanno sequestrata.