video suggerito
video suggerito

Grecia, ecco l’accordo: riforme delle pensioni, tagli al welfare e aumenti di tasse

Il piano di accordo con i creditori trasmesso al parlamento ellenico che ora dovrà ratificarlo.
A cura di Antonio Palma
258 CONDIVISIONI
Immagine

È un piano di riforme e provvedimenti molto duro quello previsto dall'accordo raggiunto nel weekend tra il governo greco e i creditori dell'ex Troika. In cambio dei nuovi aiuti per circa 85 miliardi di euro ad Atene infatti vengono imposte misure molto impegnative in tema di riduzione dei costi e della spesa pubblica che di fatto influiranno su servizi e prestazioni ai cittadini ellenici. A quanto scrive il sito greco Ekathimerini, nel dettaglio l’intesa prevede da parte greca l’attuazione immediata di 35 azioni prioritarie. In cambio dei finanziamenti infatti Atene deve avviare una serie di riforme molto complesse tra cui quella delle pensioni con il blocco immediato dei prepensionamenti anticipati, ma anche un taglio ai sussidi nel comparto agricolo, una riduzione vicina al 5% della spesa pubblica per il welfare e aumenti di tasse non solo per gli armatori, ma anche sulla proprietà immobiliare. Previsto inoltre un piano urgente di privatizzazioni e la liberalizzazione del mercato dell’energia insieme alla cancellazione dei benefici fiscali per le isole entro la fine del 2016.

Per questo si prevede ora una nuova battaglia nel Parlamento greco. Dopo il raggiungimento dell'intesa di massima il testo infatti è stato già trasmesso al parlamento greco che ora dovrà ratificarlo. Il Premier greco Alexis Tsipras ha chiesto all'assemblea legislativa di votarlo entro domani in modo da accelerare i tempi e arrivare così alla firma definitiva durante la prossima riunione europea. Il governo ellenico infatti vuole arrivare ad una conclusione prima della fine della settimana in modo da avere poi il tempo necessario per arrivare ad una firma finale prima del 20 agosto, cioè prima della scadenza della rata di 3,5 miliardi del prestito Bce. Atene infatti deve restituire il debito se vuole evitare l'avvio delle procedure di default. Tra le difficoltà da superare però ci sono anche le ratifiche parlamentari dei vari stati dove sono previste per legge, in primis a Berlino.

258 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views