Gli italiani sono troppo poveri per curarsi e rinunciano ai farmaci
Che le famiglie italiane fossero costrette a stringere sempre più la cinghia era cosa risaputa da anni. Sapevamo anche che il potere d'acquisto era diminuito fortemente dal 2008 in poi. Ciò che non sapevamo è che negli ultimi tempi risparmiare significa anche tagliare le spese sulla salute: nei primi sei mesi del 2014 la nostra povertà sanitaria è aumentata del 3,8 per cento. Numeri alla mano, si è passati dalle 2.943.659 confezioni di medicine richieste nel 2013 alle 3.057.405 del 2014. Lo rileva il rapporto ‘Donare per curare’, presentato a Roma, presso la sede dell’Aifa-Agenzia italiana del farmaco, e realizzato dall’Osservatorio sulla donazione dei farmaci del ‘Banco Farmaceutico Onlus’ in collaborazione con Acli-Associazione cristiane lavoratori italiani, Caritas, Ufficio per la Pastorale della Salute della Cei e Unitalsi-Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e Santuari internazionali.
Povertà assoluta + 93 per cento in sei anni
Secondo il rapporto, in sei anni (dal 2007 al 2013) la povertà assoluta è cresciuta del 93% ovvero il 7,9% delle famiglie e il 9,9% della popolazione non ha più i mezzi per condurre una vita dignitosa. In totale si tratta di sei milioni di persone. Il risultato è che anche l'acquisto dei medicinali e le spese per le visite è diventato insormontabile dal punto di vista economico. “La povertà è il principale ostacolo all’accesso alla salute – ricorda Luca Pani, direttore generale di Aifa – . Le persone indigenti non accedono ai farmaci né alle strutture che li veicolano, come le farmacie. Ma se non si rivolgono al servizio sanitario, dobbiamo essere noi a portare loro i farmaci per curarsi, non quelli di scarto o che stanno per scadere o che avanzano, ma quelli necessari, anche di uso ospedaliero, come per esempio un antibiotico per via endovenosa”.
3 milioni di farmaci gratis nel 2014
I farmaci distribuiti nella prima metà dell'anno dalle associazioni benefiche sono oltre tre milioni (nel 2013 erano 2,9 milioni). La categoria maggiormente offerta è quella dei farmaci per l’apparato respiratorio. Seguono, in ordine decrescente, i prodotti per il sistema gastrointestinale e il metabolismo, per l’apparato cardiovascolare, gli antimicrobici per uso sistemico e gli antiinfiammatori/per l’apparato cardiovascolare, gli antimicrobici per uso sistemico e gli antiinfiammatori/ antipiretici. Le malattie più diffuse, sulla base dei pazienti visitati dagli Enti, sono quelle ai polmoni (46 per cento), del tratto gastrointestinale (31 per cento), metaboliche (diabete mellito) e del sistema cardiovascolare (27 per cento). In tutte le aree geografiche i degenti sono soprattutto adulti (59,3%) ma anche bambini (22%) e anziani (18,7%). Ancora i cittadini che si rivolgono alle Onlus per problemi di salute sono in maggior parte migranti (60,2%) ma è cresciuta la percentuale di cittadini italiani (39,8%). 6 associazioni intervistate su 10 hanno sottolineato come gli aiuti che vengono elargiti non siano sufficienti per garantire un'adeguata assistenza.