Giuseppe Salvatore Riina: dopo il carcere una nuova vita a Corleone? [VIDEO]
Salvuccio Riina fa ritorno a Corleone
Dopo più di 8 anni di carcere il figlio di Totò Riina ritorna nel paese natale tra le polemiche dei suoi concittadini
Dopo l'arresto di Gaetano Riina, fratello di Totò Riina risalente a qualche giorno fa, la famiglia mafiosa siciliana dei Riina torna a far discutere. Otto anni e 10 mesi di carcere è la pena scontata da Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss Totò (attualmente in carcere per reati mafiosi di cui sono stati diffuse proprio qualche giorno fa le famose dichiarazioni top secret). Salvuccio Riina (così come viene chiamato dai familiari) ha scontato la pena di associazione di stampo mafioso; il giudice di Pavia aveva deciso di scarcerarlo con un provvedimento di sorveglianza che gli avrebbe permesso di lavorare a Padova in una Onlus.
A sorpresa invece Riina jr. è stato scarcerato un giorno prima ed è stato mandato a Corleone. In seguito alla notifica di una norma di prevenzione del 2002 (con la quale si prevedeva per Riina jr. l'obbligo di dimora a Corleone) c'è stato questo sorprendente cambio. Stupore per l'ex galeotto e per il suo avvocato bilanciato da una grandissima delusione da parte dell'amministrazione del comune di Corleone. Molto probabilmente non resterà per molto nel comune siciliano, visto che il suo legale ha già pronto il ricorso in Cassazione: ricorrerà infatti contro il regime di prevenzione imposto al suo cliente perché sarebbe trascorso troppo tempo dall'emissione di questa notifica (del 2002) alla sua applicazione avvenuta dopo 9 anni.
Dal Veneto alla Sicilia monta la polemica su Salvatore Riina jr.
Fa discutere la disputa tra gli amministratori padovani e quelli corleonesi sulla futura residenza di un pericoloso ex boss come Riina jr. Diversi giorni fa la popolazione leghista veneta, per voce del deputato Cagnin si diceva in apprensione per l'eventualità di Salvuccio Riina come cittadino di Padova. Si univa al coro il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, secondo cui: "il Veneto ha già dato il suo tributo sui delinquenti importati da fuori e non intende darne ancora". Grazie alla notifica del regime di prevenzione del 2002 i veneti, che avevano anche minacciato manifestazioni e proteste di piazza, potranno levare un sospiro di sollievo, per ora.
Mentre la preoccupazione è passata all'amministrazione siciliana di Corleone, un paese che sta tentando da diversi anni di "scrollarsi" di dosso l'odiosa etichetta che lo collega spesso a storie di mafia e boss: il sindaco Antonio Iannazzo aveva già manifestato il suo disappunto nel 2008 quando Salvuccio fu scarcerato per 10 mesi, affermando già all'epoca che "il paese non lo voleva". Oggi il sindaco e l'amministrazione tutta è dello stesso parere, affermando che Riina junior non è persona gradita a Corleone.
Che abbia tutti i diritti di lavorare in una Onlus (che per la cronaca si occupa di tutelare le famiglie contro la droga) potrebbe essere comprensibile; ma è anche lecito e legittimo sostenere le paure del sindaco di Corleone: Riina jr. è libero, ma c'è sempre una sentenza che nel 2009 lo ha definito "un vero Capomafia, con personalità permeata da una convinta cultura mafiosa". Inoltre, non c'è mai stata una sua affermazione contro Cosa Nostra e non ha mai dichiarato pubblicamente di essere pentito per tutto quello che ha commesso. A ciò si aggiunge che in un paese che sta sperimentando con successo la cultura della legalità, e vorrebbe giustamente tenere le distanza sia fisiche che simboliche con il figlio del boss Totò Riina forse non è il luogo giusto dove reinserire un ex galeotto del calibro di Salvuccio Riina.