La lezione è anche per chi, preso da comprensibile disperazione, continua a confondere l'aspetto giudiziario con il percorso umano come se l'espiazione di un colpa debba naturalmente comprendere la vendetta. La notizia la racconta Il Fatto Quotidiano ma come spesso succede è una storia minima come ce ne sono in giro e rimangono incastrate nell'anonimato. Perché poi, di solito, chi compie gesti così ha anche un'innata idiosincrasia verso la "celebrità", preoccupandosi più delle persone che della fama.
Giuseppe Viscardi è un meccanico e gommista, ha un'officina a Arcore e come tutti i piccoli imprenditori di questi tempi fatica per cavare dalle ruote i soldi per i figli, la famiglia e la casa. Il 24 dicembre del 2014 subisce un furto: spariscono dal magazzino alcuni treni di gomme. Una brutta sorpresa natalizia. Secondo la Procura di Monza gli autori del furto sarebbero tre ragazzi della zona (oggi sotto processo) ma uno di loro era un ragazzo che lavorava proprio in quell'officina. Un dipendente infedele, si scriverebbe secondo i canoni giornalistici.
E invece? Invece il titolare ha deciso di concedere una seconda possibilità al ragazzo dopo averne ascoltato le ragioni e ha deciso di tenerlo con sé. “Dopo quella vigilia di Natale – ha detto in aula durante il processo, come racconta Il Fatto – mi è piaciuto molto il fatto che ci abbia messo la faccia. È venuto da me e si è scusato per quello che era successo. Ho capito che le sue erano delle scuse molto sincere. Anche l’altro si è scusato, ma si è intuito che erano più forzate. Nel periodo che ha preceduto il furto – ha aggiunto il gommista – aveva lavorato per noi, dimostrandosi sempre molto disponibile al lavoro. Era riuscito a farsi apprezzare molto anche dai clienti. Ho deciso di dargli una seconda chance – ha sottolineato – dopo essermi consultato con la mia compagna. Non posso dire proprio niente di male contro di lui. Continua a lavorare con grande serietà e professionalità. Oggi ad esempio io sono qui in tribunale e lui sta gestendo il locale. Ha la mia piena fiducia. Non mi sono mai pentito: ho fatto bene a dargli un’altra occasione.”
E quanto ci serve, leggere parole così.