Incassa e rilancia, Nicola Fratoianni, coordinatore di SEL e figura di riferimento del neonato gruppo parlamentare Sinistra Italiana, risponde volentieri alla lettera dei sindaci "arancioni" Zedda, Doria e Pisapia cedendo la palla a Renzi, ritenuto l'unico responsabile di una rottura che nasce da scelte di governo e non certo dai personalismi, ci dice.
Fratoianni, tre sindaci (di cui almeno due molto vicini a SEL) scrivono una lettera che mette in discussione molti degli equilibri che si stanno consolidando in giro per le prossime amministrative. Come risponde?
Dicendo quello che continuo a ripetere da stamattina: l'appello credo che debba avere una risposta da Matteo Renzi e non certo da noi. Io ritengo molto importante questa lettera perché proviene dalle guide di tre straordinarie esperienze amministrative ma non credo che sia una nostra responsabilità se il centrosinistra si è "rotto". Il centrosinistra è stato rotto dalle scelte politiche di un governo che sul lavoro con il jobs act, sulla scuola con una pessima riforma e con la nuova legge elettorale si sono allontanati dall'idea che noi abbiamo di buona politica. Se Matteo Renzi domani ritira le sue riforme il centrosinistra certamente avrebbe delle basi da cui ripartire.
Eppure i sindaci sembrano chiedere proprio di superare queste divisioni per, lo dicono loro "non finire come la Francia"…
Anche sulla Francia mi piacerebbe che si facesse una discussione vera: in Francia non è successo che le destre hanno vinto perché esistesse chissà quale divisioni. Mi piacerebbe che fosse così perché davvero allora sarebbe tutto semplice e appianabile semplicemente sforzandosi di stare insieme. In Francia la destra vince come vince sempre quando la sinistra si mette a prendere decisioni e disegnare riforme che sono di destra.
Insomma la sinistra che fa la destra è destinata a perdere?
Sicuro.
E quindi come cambia il quadro alla luce dell'appello dei tre sindaci "arancioni"?
Noi abbiamo le idee chiare e in tutta Italia stiamo già seguendo i nostri percorsi…
Qualcuno però dice che a Milano, ad esempio sulla candidatura di Sala, la sua opposizione fosse ben diversa da quella di Fassina che si era detto "possibilista" su una candidatura del manager…
E sbagliano. In realtà io e Stefano (Fassina nda) abbiamo detto la stessa identica cosa: e cioè che nel caso in cui si decida di partecipare alle primarie si rispetteranno i risultati delle primarie. I nostri concetti, al di là, delle strumentalizzazione erano praticamente identici.
Quindi Sala lo appoggiate o no?
Ho detto e lo ripeto quanto per noi Giuseppe Sala sia incompatibile con il progetto di continuità che ci interessa su Milano. Ma adesso dobbiamo parlare di chi è candidato, valutare il quadro reale e non continuare ad inseguire le ipotesi.
Per ora l'unico candidato vero è Pierfrancesco Majorino…
E infatti su di lui abbiamo già detto in tempi non sospetti che può essere un ottimo interprete della continuità con la Giunta Pisapia. Adesso direi di vedere come si evolve il quadro e poi prenderemo le nostre decisioni.
Torino?
A Torino appoggiamo il progetto messo in campo da Airaudo.
Roma?
C'è Stefano Fassina.
Un'ultima domanda, più un dubbio: ma Massimo Zedda è un tesserato SEL?
Certo.