Favoreggiamento sportivo alla mafia: la Folgore Castelvetrano risponde (male)
Come volevasi dimostrare: dopo l'articolo sul vergognoso "Memorial Paolo Forte" che allo stadio di Castelvetrano celebra con una partita di calcio la memoria del defunto mafioso vicinissimo a Matteo Messina Denaro la polvere che si alza da parte della società Folgore (la squadra cittadina organizzatrice del torne) ha lo stesso stantìo odore di chi finge di non sapere. L'insaputismo è davvero, evidentemente il male di questo secolo.
Libera Trapani emette un duro comunicato in cui dichiara di avere accolto con "disappunto la notizia del memorial di calcio dedicato a Paolo Forte, ossia a chi ha messo la propria vita al servizio non della collettività, o del bene comune, o del rispetto dei valori fondanti il positivo vivere civile, bensì al servizio della mafia e dei suoi più rappresentativi esponenti, tra i quali il mafioso latitante Matteo Messina Denaro" punta il dito sia contro la Lega Calcio Dilettanti per il patrocinio dato all'evento sia contro la squadra del Marsala che ha accettato di partecipare al torneo: "a questa in particolare chiediamo come mai in tutti questi anni non abbia mai pensato di partecipare ad uno dei tornei organizzati da Libera alla memoria di Paolo Borsellino, o ad altre vittime, come ad esempio quelle della strage di Ustica". Per questo, conclude Libera, è "inopportuna ed indecorosa la partecipazione della LND e del Marsala calcio al torneo dedicato alla memoria di un filo mafioso se non mafioso egli stesso e chiede alle due citate organizzazioni sportive di ritirare la propria partecipazione alla manifestazione calcistica".
Ma il capolavoro di sfacciataggine è il comunicato stampa emesso dalla società calcistica che prima si finge stupita (ovviamente, il primo passo obbligatorio per la tecnica dell'insaputismo):
Apprendiamo esclusivamente da alcuni organi di stampa che giovedì 13 agosto la Folgore Selinunte sarà impegnata in “un torneo di calcio in memoria del figlioccio di cresima di Matteo Messina Denaro”.
Affermazioni racchiuse in un articolo ricco di insinuazioni che, travisando senza se e senza ma le reali intenzioni, chiare ed univoche, della società folgorina, lede in maniera gratuita e del tutto ingiustificata l’immagine della società Asd Folgore Selinunte, e con essa anche quella dell’intera città di Castelvetrano.
In pratica ci accusano di guardare il dito e non la luna. Solo che qui la luna è una delle tante partitelle estive e il dito è l'ammiccato del cuore del capo di Cosa Nostra. Scrive, la società calcistica:
La dirigenza tutta è estremamente amareggiata per delle esternazioni che, a tutti i costi e senza parecchi scrupoli, hanno voluto trasfigurare un normalissimo incontro di calcio in memoria di un EX DIRIGENTE prematuramente scomparso, in un match commissionato da chissà quale potente capomafia. La realtà dei fatti è che accogliendo la proposta di Nino Forte, ex arbitro di Serie C di calcio, e fratello del compianto Paolo Forte, la dirigenza rossonera ha pensato di trasformare una classica amichevole estiva in un’occasione per commemorare un uomo che, da calciatore prima e da Vicepresidente poi, ha dedicato tempo e passione alla Folgore Selinunte. […] Pertanto, l’Asd Folgore Selinunte respinge al mittente ogni infamante accusa e ribadisce, con assoluta fermezza, che il proprio intento era, ed è, esclusivamente quello di ricordare con un evento sportivo, un’amichevole precampionato appunto, un uomo di sport che ha dedicato parte della sua vita alla maglia rossonera. Certi della nostra assoluta buona fede, e forti delle autorizzazioni rilasciateci dalla Lega Nazionale Dilettanti oltre che di quella del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza, ribadiamo a tutti gli appassionati di sport l’appuntamento allo Stadio Paolo Marino di Castelvetrano, giovedì 13 agosto, per assistere ad un incontro di calcio scevro da qualsivoglia strumentalizzazione mediatica.
Sono certi della loro buona fede, loro. E siamo sbagliati noi che non ci siamo accorti che nel curriculum criminale di Paolo Forte c'è anche (e soprattutto) di essere stato dirigente della squadra, nonché fratello di un ex arbitro di Serie C (che probabilmente è un'ottima attenuante per un mafioso amico di un boss).
Ma la chicca finale è dell'ex sindaco di Castelvetrano Nicola Cristaldo che, interpellato da Repubblica sulla propria presenza ai funerali (partecipatissimi) di Paolo Forte, dice:
“Non ero lì in veste istituzionale. Quella era una partecipazione strettamente familiare, perché Forte è imparentato con un mio cugino. Francamente, non sapevo tutte queste cose sul passato di Paolo Forte. Le ultime notizie mi hanno colto di sorpresa: quella vicenda degli anni Novanta era sembrata a tutti il frutto di una ragazzata”.
Era una ragazzata. Ha detto proprio così. Siamo un Paese che considera una distrazione l'essere mafiosi e amici di stragisti e rivendica il diritto di organizzare un torneo che è un favoreggiamento sportivo alla memoria di Cosa Nostra. Intanto aspettiamo la risposta della Lega Calcio, perché ci piace credere che non si faccia davvero questa partita.