video suggerito
video suggerito

Expo 2015, carenze nella sicurezza. Gli scout: “Non andremo alla manifestazione”

Una petizione che sta girando in rete nelle ultime ore chiede ai dirigenti nazionali della principale associazione scout italiana di stracciare un accordo con gli organizzatori dell’Expo: “Non ha nulla a che vedere con i nostri valori.”
3 CONDIVISIONI
Un gruppo di fazzolettoni, segno distintivo della promessa degli scout.
Un gruppo di fazzolettoni, segno distintivo della promessa degli scout.

Partendo anche dalle inchieste di FanPage, un gruppo di scout e di ex scout dell’Agesci, l’associazione cattolica maggiormente rappresentativa del movimento in Italia, chiede a tutti i capi, le guide e scout di contestare l’adesione ad Expo 2015 e di “non prestarsi a sostenere la macchina Expo con il proprio lavoro gratuito, né a titolo personale né tantomeno in uniforme, e nemmeno con l’acquisto del biglietto.” Nelle scorse ore l’appello è stato condiviso da uno degli scout più famosi d’Italia, l’ex europarlamentare ed animatore delle contromanifestazioni al G8 di Genova, Vittorio Agnoletto.

 “Ritiriamo l’adesione di Agesci a Expo 2015” è il titolo di un lungo documento che sta girando in rete in queste ore.  “Abbiamo accolto con molta preoccupazione la scelta di Agesci di aderire ad Expo 2015. “Ricevendone la notizia è stato spontaneo interrogarci su cosa avesse in comune il megaevento con la proposta educativa scout. – è scritto nel documento – Pur nella loro lunga e variegata storia, la costante delle esposizioni universali è sempre stata la brama di grandezza e sfarzo, la spettacolarizzazione di un modello di sviluppo e il culto del denaro, valori che stonano profondamente con la Fede semplice che scaturisce dal nostro vissuto scout.” L’accordo tra Agesci ed Expo prevede che gli scout operino come volontari durante l’evento ed anche questo non piace ai sottoscrittori della lettera, che, giorno dopo giorno, sta raccogliendo sempre più adesioni. “Per noi, declinare il servizio come lavoro gratuito per gli utili di Expo SPA – e non per Expo Onlus, che non ci risulta essere un soggetto giuridico esistente – vuol dire da un lato svilire il servizio, mercificandolo, dall’altro svilire il lavoro, annullandone il giusto riconoscimento a livello retributivo e avvicinandolo preoccupantemente alla schiavitù volontaria.”

“Insieme abbiamo marciato un dì, per strade non battute”: gli estensori del documento citano una delle canzoni più amate dagli scout italiani per sostenere che “la strada di Expo è battuta da abbastanza soggetti spiacevoli perché valga la pena di non seguirli e di non legittimarli con la nostra presenza”  e definiscono l’adesione dell’Agesci “una bruttissima pagina dello scautismo”. E gli scout cosa c’entrano con l’Expo? Lo spiega un documento ufficiale dell’associazione: “per la prima volta nella storia – è scritto- le organizzazioni della società civile potranno partecipare all’esposizione. Un’opportunità che lo scoutismo vuole cogliere come occasione educativa. D’altronde i temi dell’esposizione universale (educazione, ambiente, alimentazione) sono parte strutturale della proposta di guidismo e scautismo.”

Negli ultimi mesi l’Agesci è stata già al centro di diverse polemiche. Lo scorso autunno ratificò la “carta del coraggio” redatta dagli scout nel corso di un megaevento tenuto a San Rossore, in provincia di Pisa, alla presenza del premier Matteo Renzi: il documento, però, conteneva aperture nei confronti di divorziati, risposati ed omosessuali e fu accolto in maniera contrastante da numerosi capi. Solo lo scorso mese, poi, l’associazione cattolica è finita nell’occhio del ciclone per un accordo con la Marina Militare italiana, documento che ha fatto gridare allo scandalo perché, secondo alcuni, contrario ai valori educativi di una associazione che nel nostro Paese conta oltre 175mila iscritti.

3 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views