Decreto del fare: La Camera dice sì alla fiducia chiesta dal Governo
Ore 13.18 – La Camera dei deputati ha votato sì alla fiducia chiesta dal governo sul Decreto del fare con 427 voti favorevoli e 167 contrari. La discussione sul provvedimento proseguirà anche nel pomeriggio con i numerosi ordini del giorno presentati delle opposizoni che faranno slittare di diverse ore il voto finale sul decreto del fare. Gli iscritti a parlare sugli ordini del giorno infatti sono 126 con circa cinque minuti a testa a disposizione.
Ore 12.00 – Inizia il voto. Finite le dichiarazioni di voto dei vari gruppi, alla Camera dei deputati è iniziata la prima chiama per la votazione sulla fiducia che il governo ha posto sul Decreto del Fare. Come annunciato, Sel, M5S e Lega Nord voterano contro il provvedimento e la fiducia al governo. La votazione è palese ed avviene per appello nominale, ciascun deputato sfila davanti al banco del governo e dichiara ad alta voce il proprio voto.
AGGIORNAMENTO 10.30 – Verso una seduta fiume. Come promesso i deputati del Movimento Cinque Stelle useranno tutto il tempo a loro disposizione per presentare gli ordini del giorno e allungare i tempi del voto finale sul decreto del fare dopo la fiducia. Complessivamente i partiti di opposizione, M5S, Sel e Lega, hanno presentato 251 ordini del giorno sul decreto che probabilmente costringeranno la Camera ad una seduta fiume per poter approvare il provvedimento.
Oggi a Montecitorio i deputati sono chiamati al secondo voto di fiducia nel giro di un mese per il Governo Letta, questa volta l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia sul cosiddetto decreto del Fare che contiene "Disposizioni per rilanciare l'economia". Dopo l'annuncio martedì in Aula da parte del ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, la riunione dei capigruppo ha deciso di fissare il voto per questa mattina a partire dalle 11.30. La scelta del voto di fiducia è stata motivata dallo stesso Franceschini con l'impossibilità di arrivare a un rapido accordo con tutti i partiti per una riduzione degli emendamenti il cui esame avrebbe provocato un ingorgo legislativo "dato il calendario previsto prima della pausa estiva, con sei decreti da convertire e diversi provvedimenti importanti da approvare". Dal Movimento Cinque Stelle comunque hanno annunciato ostruzionismo contro il provvedimento e i deputati trasformeranno i loro emendamenti in dichiarazioni di voto e useranno tutto il tempo a loro disposizione per ritardare il momento del voto finale. Il voto di fiducia sul decreto del fare, come confermato da Franceschini, riguarderà il provvedimento così come è stato approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera incluse le ultime modifiche come il ripristino della liberalizzazione del wi-fi e i finanziamenti per l'Expo 2015.