Ddl anticorruzione: ecco tutte le novità del testo approvato in Senato
Con 256 sì, 7 voti contrari e 4 astenuti il Senato ha approvato ieri sera il complesso delle norme del ddl anticorruzione, presentato dal ministro della Giustizia Paola Severino. Sul provvedimento complessivo che punta a porre un freno alla corruzione nella Pubblica amministrazione, il governo ha deciso di porre la fiducia. Anche la Lega ha votato a favore, a differenza del senatore del PdL Marcello Pera che non si è presentato in aula preferendo partecipare alla presentazione di un libro a Palazzo Marini: «Non sono andato a votare – ha spiegato – perché quella sulla corruzione è una legge malscritta e di compromesso». Sulla legge contro la corruzione, il premier Mario Monti si è espresso in questi termini: «E' una legge fondamentale per creare attrattiva del Paese e crescita. Persino l'emiro del Qatar, non il re di Norvegia, non investe di più in Italia perché teme la "corruption"». Obbiettivo del disegno di leggo? «Sgomberare dall’Italia, un po' alla volta, quel materiale che blocca nei fatti l’economia, che sono le rendite di posizione e i privilegi» ha rilanciato il Presidente del Consiglio. «C’è grande soddisfazione per il governo che ha creduto in questo ddl ma anche per un Parlamento che ne ha compreso il valore» ha detto il Guardasigilli. In realtà, molti di coloro che hanno votato per il sì considerano questa legge solo un "punto di partenza", dal momento che mancano ancora dei punti fondamentali: il voto di scambio, prima di tutto, e poi l'autoriciclaggio e la rimodulazione del reato di falso in bilancio.
Ecco i punti chiave del ddl anticorruzione:
AUTORITA' NAZIONALE ANTICORRUZIONE – La Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (la Civit) diventa l'Authority anti-corruzione. Questi i suoi compiti: approvare il Piano nazionale anticorruzione predisposto dal Dipartimento della Funzione Pubblica; esprimere pareri facoltativi agli organi dello Stato e a tutte le amministrazioni pubbliche; esercitare la vigilanza e il controllo sull'effettiva applicazione e l'efficacia delle misure adottate. Ha poteri ispettivi e sanzionatori. Il Corriere della Sera, ricorda anche che il governo ha inserito nella legge di stabilità l'emendamento del sottosegretario Antonio Catricalà che istituisce il commissario anticorruzione: questa nuova figura, un magistrato o un prefetto, sarà a capo dell'autorità nazionale e potrà avvalersi sul "braccio armato" della Guardia di Finanza.
TRAFFICO INFLUENZE ILLECITE E CORRUZIONE TRA PRIVATI – Ecco i nuovi reati: come scrive il Messaggero, sarà punito da 1 a 3 anni chi sfrutta le proprie relazioni con il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio per farsi dare o promettere denaro o altro vantaggio patrimoniale come prezzo della sua mediazione illecita o per remunerare il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio. Stessa pena si applica a chi dà o promette denaro o altro vantaggio. Per la corruzione tra privati sono puniti da 1 a 3 anni i vertici delle società che, compiendo od omettendo atti in violazione dei propri obblighi d'ufficio o di fedeltà, cagionano danno alla società. Previsti aumenti delle pene per i reati corruzione in atti giudiziari (da 3-8 anni a 4-10 anni) mentre aumentano solo le pene minime per la corruzione propria (da 2-5 anni a 4-8 anni), per il peculato e per l’abuso d’ufficio.
LA CONCUSSIONE SI SDOPPIA – E' uno dei punti più importanti del ddl perché da' attuazione alle convenzioni europee. Innanzitutto la pena minima viene aumentata a sei anni dagli attuali quattro, mentre resta invariata la pena massima di 12 anni. Come riportato dall'agenzia Adnkronos, viene prevista una fattispecie denominata "indebita induzione a dare o promettere denaro o altra utilità" (art. 319 quater del codice penale) in cui vengono fatte confluire le condotte previste dall'art.317 del codice penale. Il Corsera specifica che il reato di concussione si sdoppierà in questo modo:
1) la concussione per costrizione nei confronti del privato da parte del pubblico ufficiale che avanza una richiesta in forza della sua autorità sarà punita con pena da 6 a 12 anni; 2) la concussione per induzione (quella di cui è accusato l’ex premier Berlusconi per aver telefonato in questura a Milano quando chiese la «liberazione» di Ruby presentandola come la nipote di Mubarak) sarà punita con pene da 3 a 8 anni.
INCANDIDABILITA'– Fumata nera su un altro dei punti più attesi del provvedimento: c’è solo la delega al governo a legiferare entro un anno sulle incandidabilità e incompatibilità dei candidati a cariche elettive nel caso in cui siano stati condannati a pene superiori ai due anni per i delitti contro la P.A. o di grave allarme sociale. A spronare il governo affinché questa delega venga esercitata entro un mese dalla data di approvazione della legge, ci sono due ordini del giorno di Della Monica (Pd) e Li Gotti (Idv). L'obiettivo è fare in modo che le nuove regole siano attive già dalle prossime elezioni politiche. Difficile che lo saranno per le regionali di Lazio e Lombardia.
MAGISTRATI FUORI RUOLO – Nel ddl anticorruzione si stabilisce che «tutti gli incarichi presso istituzioni, organi o enti pubblici, nazionali e internazionali attribuiti a posizioni apicali e semi apicali, compresi quelli di titolarità di ufficio di gabinetto, attribuiti a magistrati, devono essere svolti con contestuale collocamento in posizione fuori ruolo». Per tutti gli altri magistrati dovrà essere il governo, attraverso una legge delega da fare in 4 mesi, a decidere. Si fissa un tetto di 10 anni per la durata massima delle attività extra. Salvo le deroghe che valgono per chi ha incarichi elettivi presso gli organi costituzionali o internazionali. Per chi svolge invece funzioni di supporto il termine dei 10 anni scatterà dall'entrata in vigore della legge. Per chi ha un incarico in corso potrà attendere la fine naturale di questo.
DIPENDENTI SPIA E "WHITE LIST" – Chi denuncia episodi di corruzione, sia in ambito pubblico, sia privato, sarà tutelato e non potrà essere discriminato, né licenziato. Le imprese virtuose, cioè non colluse con la mafia, saranno introdotte in uno speciale elenco in possesso di ogni Prefettura. Ogni modifica dell'assetto societario sarà comunicata entro 30 giorni. Pena la cancellazione. Entro 60 giorni dall'entrata in vigore del ddl, il governo varerà un decreto sul certificato antimafia.
TRASPARENZA PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI – Più trasparenza sulle attività amministrativi: costi e tempi di opere e servizi verranno pubblicati in Rete assieme a ruoli, incarichi e retribuzioni. Chi ha svolto ruoli dirigenziali nella P.A. non potrà prima di tre anni svolgere analoghi ruoli con privati che lavorano con P.A. Corsi di etica nella Scuola per la Pubblica Amministrazione.