Crimea, Blitz dei soldati russi in una base ucraina
Update 21.40 – Blitz dei soldati russi in una base ucraina – Dopo una giornata di apparente calma dal punto di vista militare con scontri solo a livello diplomatico, in serata giungono nuove notizie allarmanti dalla Crimea. Unità militari russe avrebbero fatto irruzione in una base ucraina a Sebastopoli sede dell'unità A2355 prendendo il controllo del campo militare. Secondo quanto riferiscono fonti locali, i soldati di Mosca avrebbero sfondato i cancelli della base circondando un centinaio di militari ucraini e il loro generale comandante che si sono rifugiati in un bunker. Il ministero della Difesa di Kiev riferisce che la base attaccata è importantissima perché è la sede anche del comando tattico delle forze aeree ucraine in Crimea. Al momento si tratta.
La Russia risponde a muso duro all’invito arrivato dall’Europa a un dialogo tra Kiev e Mosca per risolvere la crisi in Crimea, ritenendola poco credibile come mediatrice. Gli appelli arrivati dall’Europa a trattare con Kiev con la mediazione di poteri occidentali “suscitano un sorriso” ha dichiarato Dmitri Peskov, il portavoce di Putin, durante un’intervista. Per Peskov “il credito di fiducia verso i garanti” europei "è esaurito" dopo ciò che avvenuto “al documento firmato da Yanukovich a Kiev il 21 febbraio”. Il portavoce del Cremlino ha però aggiunto che non è auspicabile che Russia e Occidente tornino alla guerra fredda. “Non vorrei, credo che non sia così, credo che non sia iniziata, e vorrei credere che non inizi” ha infatti specificato durante l’intervista Peskov. Il portavoce di Putin ha ribadito che ci sono “profondi disaccordi di natura concettuale tra la Russia, l’Ue e gli Usa, ma rimane la speranza che possano essere trovati alcuni punti di accordo come risultato del dialogo”.
Minaccia di interrompere le forniture di gas – Intanto gli osservatori dell'Osce sono stati di nuovo respinti al posto di frontiera con la Crimea da uomini armati e la Russia ha minacciato di tagliare le forniture di gas all’Ucraina. Gazprom infatti ha minacciato Kiev di interrompere le esportazioni di gas se l’Ucraina non salderà a breve tempo il suo debito, che ormai ammonta a più di 1,8 miliardi di dollari. L’ad di Gazprom, Alexiei Miller, ha fatto sapere, come riportato dalle agenzie russe, che oggi scade il termine del pagamento per il gas fornito a febbraio e che l’Ucraina non ha ancora provveduto a pagare. Miller ha aggiunto che altrimenti c’è “ilrischio di tornare alla situazione di inizio 2009” quando le forniture di gas furono interrotte.