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Crisi di Cipro: pacchetto di salvataggio da 16 miliardi, pagherà anche la Chiesa

A Nicosia c’è un nuovo piano alternativo al prelievo forzoso sui conti correnti, che prevede la costituzione di un fondo di solidarietà garantito in parte da beni statali e dai futuri guadagni derivanti dalle risorse energetiche e in parte alimentato dalla contribuzione dei cittadini e della Chiesa.
A cura di Davide Falcioni
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Ritmi serrati per la soluzione della crisi che sta attanagliando Cipro, dopo che la Bce ha garantito liquidità alle banche del paese solo fino a lunedì, e mentre si mette a punto un pacchetto di salvataggio da quasi 16 miliardi di euro, dei quali 5,8 provenienti dall'economia domestica: come trovare questi fondi? Al centro della discussione a Nicosia c'è un nuovo piano alternativo al prelievo forzoso sui conti correnti, bocciato qualche giorno fa, che prevede la costituzione di un fondo di solidarietà garantito in parte da beni statali e dai futuri guadagni derivanti dalle risorse energetiche e in parte alimentato dalla contribuzione dei cittadini e della Chiesa. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, si è detto scettico sulla buona riuscita del piano; da Bruxelles è stata chiesta qualche misura straordinaria per bloccare i fondi delle banche ed evitare la fuga di capitali. Intanto da Mosca giunge notizia che si è conclusa con un  nulla di fatto la visita del titolare dell'Economia cipriota, Michalis Sarris, all'omologo russo Anton Siluanov, che  ha detto che gli "investitori russi non sono interessati" a impegnarsi per salvare Cipro.

Sull'onda di questi problemi irrisolti i listini europei si muovono al ribasso. A Piazza Affari il Ftse Mib – dopo un'apertura in ribasso – recupera e guadagna lo 0,4%. Tra i titoli più positivi si segnala Ferragamo dopo l'annuncio dei conti e Generali, la cui riorganizzazione è stata promossa da Moody's, che ne ha confermato il rating sul debito. Lo spread tra Btp e Bund, inizialmente in rialzo, torna in area 320 punti base. I titoli decennali italiani offrono, sul mercato secondario, un rendimento inferiore al 4,6%. Deboli le altre Borse europee, con Londra intorno alla pari, Parigi in ribasso dello 0,5% e Francoforte dello 0,25%. L'euro oscilla intorno a quota 1,29 dollari e dopo averla infranta al ribasso recupera in area a 1,2910. Il cambio euro/yen è a 121,77 e quello dollaro/yen a 94,32.

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