Una scheggia impazzita. Sottovoce qualcuno Francesca Chaouqui la definisce così e non è un segreto che i rapporti tra lei e monsignor Lucio Angel Vallejo Balda si fossero definitivamente incrinati già da qualche mese proprio per l'espansività della giovane pr calabrese che avrebbe creato più di un disagio negli ambienti del Vaticano. Quello che è sicuro è che la Chaouqui non facesse nulla per passare inosservata e avesse una certa attitudine ad attribuirsi grande famigliarità con Papa Francesco; famigliarità che in queste ore viene sminuita, per usare un eufemismo. La giovane Chaouqui, specifica la Santa Sede, ha avuto semplicemente ruolo nella Pontificia Commissione Referente di Studio e di Indirizzo sull’Organizzazione della Struttura Economico-Amministrativa della Santa Sede (per brevità detta COSEA) istituita il 18 luglio del 2013 per analizzare i diversi dipartimenti economici vaticani ed elaborare eventuale proposte di riforma e razionalizzazione. COSEA ha terminato il proprio lavoro nel maggio del 2014 e da quel giorno, sottolineano in Vaticano, si conclude formalmente il rapporto di collaborazione. E' strano però che le cose appaiano ben diverse anche semplicemente spulciando tra i vari profili social della Chaouqui chieda esempio nel proprio account professionale su Linkedin ad esempio risulta tutt'ora Membro della commissione Pontificia.
Una dimenticanza? Difficile crederlo poiché sono numerose le persone che in queste ore assicurano di avere avuto ben altra la sensazione e, del resto, i post su Facebook della Chaouqui lasciano intendere ben altro. Come il suo messaggio sul Vaticano come ritorno "casa" (e siamo già a settembre) oppure un virgolettato ben preciso di Papa Francesco.
E quindi? Quindi, precisa il Vaticano, i documenti che dovrebbero essere "esplosivi" nei libri di Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi in realtà sono "già superati dagli eventi e dalle riforme messe in atto". In poche parole: vecchi. E per questo sembra che l'indagine non sia stata poi così difficile nel risalire ai modi e alle persone. Di certo Francesca Chaouqui era già da tempo in buoni rapporti con molti giornalisti e basta rovistare un po' per ritrovare nell'estate del 2014 una serata a Ponza a cui partecipò sia lei che Gianluigi Nuzzi. Nuzzi che (è bene precisarlo) non ha mai fatto mistero delle sue frequentazioni.
E a proposito di foto e di curiosità qualcuno malignamente fa notare come non sia la prima esperienza "processuale" di Francesca Immacolata Chaouqui: il 15 gennaio 2014 infatti al Teatro Parioli di Roma andò in scena la riproposizione del processo di Churchill con nomi eccellenti della politica e della televisione. Il Magistrato (e Parlamentare) Dambruoso fu il "giudice", Andrea Romano (capogruppo di Scelta Civica alla Camera) interpretò l’ avvocato difensore e Sergio Zeuli (magistrato) fu il Pubblico Ministero mentre Chicco Testa fu Churchill e Myrta Merlino la testimone. La stessa Myrta Merlino, in un'intervista, ha dichiarato di essere rimasta colpita dalla vicinanza con Papa Francesco esibita dalla Chaouqui in quell'occasione.
Il ruolo interpretato sul palco da Francesca Immacolata Chaouqui? Era, per uno scherzo del destino, la segretaria del capo. Ma questa volta, alla fine, niente applausi dal pubblico.