Consultazioni, Napolitano verso incarico a Bersani. Che ora pensa a riforme con Pdl
"Devo riordinare le idee e riguardare gli appunti, rifletto e domani (oggi – ndr) decido". Sono le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, nella sala stampa del Quirinale, al termine di un lunga giornata di consultazioni. Oggi, appunto, Giorgio Napolitano decide su chi guiderà il Governo italiano nei prossimi – si spera – 5 anni. Il più "gettonato" è ovviamente il nome del segretario Bersani. Certo, bisognerà capire di quale incarico si tratta: un mandato pieno al segretario del Pd o un incarico esplorativo? Per adesso l'unica cosa certa è che Beppe Grillo dice "no" a qualsiasi esecutivo che non sia targato 5 Stelle. Berlusconi invece si dice "a disposizione per un governo di coalizione". Scelta Civica chiede responsabilità alle "principali forze politiche disponibili sulla strada dell'Europa".
E Bersani? Ieri il leader dei democratici ha fatto sapere di essere per un governo "del cambiamento lavorando su due versanti: governo con proposte per l'avvio di una legislatura in chiave di cambiamento sul piano sociale e sul piano della moralizzazione della vita pubblica". Inutile dire che Bersani, senza una maggioranza al senato, è costretto a guardare a tutte le forze parlamentari e inevitabilmente, anche, verso Pdl e Lega. Anche per questo ieri il colloquio con Napolitano è durato più del previsto. Si è discusso e ridiscusso dei vari scenari. È possibile che il Capo dello stato abbia prospettato al segretario del Pd di favorire un’ipotesi "alternativa", tecnico-politica, che guardi appunto anche agli schieramenti "avversi". Anche per questo motivo, come scrive Repubblica, nel pacchetto dell'incarico istituzionale, Bersani avrebbe infilato la riforma delle istituzioni e la legge elettorale da discutere e votare anche con il Pdl e Berlusconi. "Se si vuole iniziare un percorso istituzionale riguarda tutti, non è solo affar nostro. Ma questo non ha nulla a che fare con la maggioranza che sostiene il governo: non c'è alcuno spazio per larghe intese o governissimi", avrebbe detto il leader del partito di centrosinistra al Presidente della Repubblica. Ipotesi, però, solo ipotesi.