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Come sono nate le streghe? A svelarlo è una mostra in Olanda

Brutte, sporche, armate di gatti neri, pentoloni e scope: com’è nata l’icona della strega? Dal 25 febbraio al 26 giugno 2016 il museo Sint-Janshospitaal di Bruges ripercorre le vicende a metà strada fra storia e superstizione che hanno portato alla nascita del simbolo del male per eccellenza: oltre 150 opere di artisti olandesi, da Durer a Teniers, che hanno dipinto l’immagine della strega come la conosciamo oggi. E spiega la curiosa origine del fenomeno, rivelando il responsabile dell’ inquietante invenzione.
A cura di Federica D'Alfonso
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Johann Heinrich Füssli, Le tre streghe
Johann Heinrich Füssli, Le tre streghe

Una vecchia con la scopa volante, un calderone in cui ribollono misteriose pozioni e un gatto malefico: com’è nata l’icona della strega? Brutte, sporche, armate di gatti neri, pentoloni e scope: una rappresentazione di una particolare epoca storica che è divenuta simbolica, che è passata attraverso i secoli ed è giunta fino ai nostri giorni. Dal 25 febbraio al 26 giugno 2016 il museo Sint-Janshospitaal di Bruges ripercorre le vicende a metà strada fra storia e superstizione che hanno portato alla nascita del simbolo del male per eccellenza: “Le streghe di Bruegel. Scene di stregoneria nei Paesi Bassi tra il 1450 e il 1700” espone oltre 150 opere di artisti olandesi che hanno inventato l'immagine della strega come la conosciamo oggi. E spiega la curiosa origine del fenomeno, rivelando il responsabile dell'invenzione e della diffusione dello stereotipo.

Peste e carestia: tutta colpa delle streghe

Considerate dalla Chiesa eretiche, secondo la superstizione popolare le streghe avevano rapporti sessuali con il diavolo. A farne un motivo ricorrente stranamente fu il clima:alla fine del XVI secolo il nord Europa fu caratterizzato da inverni particolarmente lunghi e rigidi, una sorta di "piccola era glaciale", che nei Paesi Bassi coincise con la Guerra degli ottant’anni. Il gelo, la fame, la guerra e la generale situazione di tensione sociale furono terreno fertile per la nascita della superstizione, che attribuiva la colpa di tutto alle streghe.

I processi alle streghe iniziarono intorno al 1430, ma l’immagine stereotipata della vecchia con il calderone e la scopa volante è assente fino al 1565: come è possibile? La stregoneria è argomento affascinante per gli studiosi e gli appassionati di storia, ed è stata più volte oggetto di studi ed esposizioni, con lo scopo di ricostruire il fenomeno della caccia alle streghe, delle persecuzioni e dei processi. Di recente Renilde Vervoort, docente della Radbould University di Nimega, ha condotto un’originale ricerca volta a individuare la matrice iconografica dello stereotipo.

Pieter Bruegel, “inventore” delle streghe

Pieter van der Heyden (Pieter Bruegel, San Giacomo nell’antro del mago Ermogene, 1565, Amsterdam, Rijksmuseum
Pieter van der Heyden (Pieter Bruegel, San Giacomo nell’antro del mago Ermogene, 1565, Amsterdam, Rijksmuseum

Stando agli ultimi studi uno dei maggiori responsabili della nascita delle dicerie inquietanti sulle diaboliche donne fu Pieter Bruegel: il primo artista a dipingere le streghe e il loro calderone. Fu lo stesso Bruegel che, scartando altri mezzi di fortuna, a rappresentarle mentre volavano a cavallo di scope.

Nel 1564 l’editore di Anversa Hieronymus Cock decise di pubblicare una stampa sulla stregoneria e la commissionò a Pieter Brueghel il Vecchio. L’artista era già famoso per i suoi disegni visionari, e parallelamente all’attività di pittore svolgeva anche quella di disegnatore di stampe: fu così che da due disegni di Bruegel, “San Giacomo nell’antro del mago Ermogene” e “San Giacomo e la caduta di Ermogene”, la “moda” della strega brutta, vecchia e con tanto di scopa volante si diffuse in tutta europa.

La mostra in Olanda

Oltre alle stampe di Brueghel, la mostra raccoglie le opere di numerosi artisti olandesi che hanno raccolto nel corso dei secoli l'eredità immaginifica di Bruegel e l'hanno trasformata in arte: Frans Francken II, David Teniers II, Cornelis Saftleven e Jacques de Gheyn II. In mostra anche opere più antiche rispetto alle due stampe che ne costituiscono il fulcro, come «La strega» di Dürer, un incisione del 1500 in cui mancano gli attributi tradizionali del calderone e della scopa volante, e che conferma la nascita posteriore dell'immagine orribile che conosciamo ancora oggi.

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