Cento euro in più sulla tredicesima per dipendenti e pensionati: ma solo dal 2014
Ancora una volta toccherà alla legge di stabilità l'arduo compito di tamponare il buco nei conti pubblici aperto in mesi e mesi di provvedimenti, rinvii e palliativi varati dal Governo. E allo stesso tempo, sarà la legge di stabilità a contenere "un minimo" di provvedimenti per la crescita e per le famiglie duramente colpite dalla crisi. Come riuscirà Saccomanni a tenere insieme tutte queste necessità e a recuperare gli oltre 4 miliardi di euro già "impegnati" in vario modo (Imu, Iva e Cig soprattutto), resta ancora un mistero.
Intanto filtrano le prime indiscrezioni sulle prossime mosse del Governo ed il Messaggero rilancia la possibilità di un bonus per dipendenti e pensionati, da associare alla tredicesima (anche se sembrerebbe solo dal 2014 in poi): "La strada che potrebbe essere imboccata è quella dell’intervento su due fronti: lavoro e sociale. Ed ecco che a dicembre del 2014 le tredicesime dei lavoratori dipendenti potrebbero essere più pesanti: si sta ragionando intorno ad un aumento secco di 100 euro. Su una platea di circa undici milioni di lavoratori dipendenti, basterebbe poco più di un miliardo e 100 milioni di euro. Cifra che deve essere raddoppiarsi se, come sembra, l’aumento verrà corrisposto anche alle pensioni più basse (fino a 2/3 volte il minimo). La misura sarebbe alternativa alle altre di aumento di detrazioni e deduzioni Irpef (che tra l’altro avrebbero tra le controindicazioni la nota questione degli "incapienti")".
Chiaramente si tratta ancora di ipotesi, che per la verità anderbbero ad aggravare quel "bilancio" su cui sta lavorando Saccomanni ormai ininterrottamente da mesi. Certo è che se dovesse passare la linea di Fassina, per la quale è necessario compiere delle scelte e magari rinunciare a qualche provvedimento di facciata, allora potrebbe tornare d'attualità la necessità di un intervento in grado di alleggerire la pressione sui ceti meno abbienti.