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Camusso: “Tav necessaria, il Paese ha bisogno di investimenti”

In un’intervista al Corriere della sera, il segretario della Cgil ribadisce la posizione favorevole del suo partito all’alta velocità Torino-Lione. E parla anche di articolo 18.
A cura di Alfonso Biondi
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Susanna Camusso

La Tav è un investimento necessario per il Paese e la Cgil lo appoggerà. In un intervista rilasciata al Corriere della Sera, Susanna Camusso ha ribadito la posizione favorevole del suo sindacato all'alta velocità Torino-Lione: "Il Paese– ha sottolineato- ha un disperato bisogno di investimenti". Il leader della Cgil ha però posto l'accento sulla necessità di ricostruire un dialogo contro le popolazioni locali, dato che "è impensabile fare i lavori per anni con la valle contro".

L'articolo 18 e la "fase di lotta"- Il piatto forte dell'intervista, e non poteva essere altrimenti, è stato l'articolo 18. "Ho l'impressione– ha dichiarato la Camusso- che qualcuno abbia già messo in conto un nostro sciopero generale: una fiammata e via. Ma non può essere così: si aprirà una fase non breve di lotta". Già ieri il numero uno della Cgil aveva messo in guardia il governo dalle tensioni sociali di lungo periodo che deriverebbero dal varo di norme sui "licenziamenti facili". E, nell'intervista al Corriere, nessun arretramento. E quando l'intervistatore le ha prospettato dei fraintendimenti che potrebbero portare a delle "tensioni incontrollabili", la risposta è stata la seguente: "Le preoccupazioni ce le abbiamo anche noi. E' per questo che vanno date delle risposte". "Togliere l'articolo 18 dal tavolo sarebbe un atto di saggezza"- ha aggiunto il numero uno della Cgil.

Contratti e ammortizzatori sociali- La Camusso ha poi detto la sua sugli altri temi della riforma del lavoro, che vede governo e sindacati ancora in fase di trattativa. Sul tema dei contratti sembrano esserci diversi punti d'accordo con la Fornero: "Le proposte del Ministro di far costare di più la flessibilità, eliminando quella cattiva, vanno nella giusta direzione"- ha dichiarato la Camusso. Sulla stabilizzazione dei precari, però, "non ci sono risposte. Non si è mai nemmeno parlato di pubblico impiego dove la precarietà dilaga". Capitolo ammortizzatori sociali: il segretario della Cgil conferma che per un avvio graduale della riforma occorrono 15 miliardi di euro e che al momento ce ne sono solo 8,5  tra contributi di imprese e lavoratori. Potrebbero diventare 11 con l'aumento della contribuzione. ma ne mancherebbero comunque 4. In merito alla cassa ordinaria e alle indennità di disoccupazione, la Camusso ha sottolineato che non è possibile fare a meno della cassa straordinaria "per le riconversioni che saranno tante dopo la crisi. E l'indennità va estesa a tutti, compreso chi vive il lavoro con discontinuità".

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