video suggerito
video suggerito

Bimbo nato da madre surrogata. I giudici lo danno in adozione

La Cassazione proibisce gli accordi tra le gestanti. Tommaso è nato nel 2011 da una madre ucraina surrogata su “committenza” (prezzo 50mila euro) di una coppia di 50enni di Brescia che non poteva avere figli e alla quale per tre volte era stata respinta la richiesta di adottare nel nostro Paese.
A cura di Biagio Chiariello
64 CONDIVISIONI
Immagine

Un bimbo nato all'estero da madre surrogata è stato tolto a una coppia bresciana e dato in adozione. Per i giudici è come fosse un bimbo abbandonato dalla madre biologica. La Cassazione nega quindi la pratica della maternità surrogata e la possibilità che i figli nati all'estero con questo tipo di ‘accordi' possano essere riconosciuti legittimamente anche nel nostro Paese. Il caso è quello del piccolo Tommaso (nome di fantasia) che oggi ha oggi 4 anni. Tanto è trascorso dalla sua nascita in Ucraina nel 2011 da una madre surrogata su “committenza” (costo 25mila euro) dei coniugi 50enni di Brescia. Due signori che avrebbero voluto tanto farsi chiamare mamma e papà, visto che non potevano avere figli e ai quali, per tre volte, era stata respinta la richiesta di adottare in Italia. Per i giudici della Suprema Corte, l'Italia non riconosce la pratica della “fecondazione extracorporea” e, quindi, il bimbo è come se fosse figlio di nessuno. Ciò vuol dire che ha bisogno di una famiglia. La procura generale della Cassazione aveva chiesto la revoca dello stato di adottabilità e la restituzione di Tommaso a quelli che si erano spacciati per i suoi veri genitori e che, al loro rientro dall’Ucraina, quando si erano presentati all’anagrafe del paese, erano stati scoperti e denunciati per frode anagrafica. Il Dna del bambino non risultava compatibile né con la madre, né con il padre nonostante l’uomo avesse mandato il suo seme a Kiev, per la fecondazione “in affitto”. La coppia era stata costretta ad ammettere di aver avuto quel bimbo da una madre in affitto il cui nome non figurava sul certificato di nascita e dunque, adesso, non più rintracciabile. Inoltre, i due italiani avevano anche violato la legge ucraina secondo la quale gli uteri in affitto devono contenere almeno il 50% del materiale genetico della coppia.

64 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views