Bimbo nasce dopo 107 giorni dentro il pancione della sua mamma morta
Miguel in questo momento si sente il padre più felice del mondo. Ma quella gioia è arrivata ad un prezzo terribile: la morte della madre del piccolo Lourenco. In realtà le cose sarebbero potute andare anche peggio. Il bimbo infatti ha trascorso 107 giorni nel pancione della genitrice in coma. E cinque giorni fa è venuto alla luce con parte cesareo in un ospedale di Lisbona. Era il 20 febbraio, quando la 37enne Sandra Pedro, alla 17esima settimana di gravidanza, fu portata all'ospedale San Jose. Sembrava avere solo un forte mal di testa, ma poche ore dopo ne fu dichiarata la morte cerebrale dovuta a un ictus. In un primo momento lo staff sanitario era praticamente certo che il bimbo che la donna portava in grembo non sarebbe sopravvissuto, come solitamente accade in questi casi, ma quando capirono che era ancora vivo, decisero di mantenere Sandra artificialmente in vita per cercare di salvare il piccolo.
Da quel momento, per i successivi 3 mesi e mezzo, la donna è diventata una "incubatrice vivente": il suo organismo alimentava Lourenco, mentre medici e infermieri massaggiare il grembo della donna e cantava canzoncine e filastrocche al piccolo. Dopo 107 giorni, il 7 giugno, Lourenco è nato tra gli applausi e le lacrime di tutto il personale dell'ospedale. Qualcuno lo ha definito il “bambino del miracolo”. Purtroppo però non erano solo lacrime di gioia. Tutti sapevano che, a quel punto, avrebbero dovuto spegnere i macchinari che tenevano in vita Sandra. La donna è stata sepolta il giorno successivo. “Eravamo tutti euforici e tutti a piangere – racconta un'infermiera – Qualcosa di strano stava accadendo, era una situazione diversa da qualsiasi altra, qualcosa mai vista prima. Quella donna ha letteralmente dato la sua vita al figlio e lui ha preso la sua anima. È stato un miracolo. E noi lo sentiamo come un bambino che è un po' anche nostro”. Il padre di Lourenco, Miguel Angelo Faria, è un operaio di 30 anni. Dovrà fare anche da madre al nascituro: “Mio figlio è riuscito a salvarsi: questo bambino sta dando un senso alla mia vita”.