Berlusconi: “In campo contro regime di Renzi, con lui tasse, disoccupazione e immigrati”
Sceglie i microfoni di Radio Cusano Campus l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per commentare i fatti di Bruxelles e ribadire il suo giudizio estremamente critico dell’operato del Governo Renzi in materia di politica estera. Per il leader di Forza Italia, “c’è da essere molto addolorati e preoccupati”, anche perché non sembrano esserci “tra i politici europei dei leader all'altezza di gestire questa situazione, cioè capaci di visione e coraggio, che sono doti essenziali per sconfiggere un male assoluto come l'Isis”. Un giudizio che è replicabile sul Governo italiano che “non tocca palla in politica estera”, a differenza del passato, quando “l’Italia era ascoltata e apprezzata” e non aveva sprecato l’opportunità del semestre di Presidenza della Ue.
Il ragionamento del Cavaliere si sposta poi direttamente sul Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che “si è catapultato a Roma senza essere eletto e governa con voti non suoi”. Berlusconi attacca:
Io e lui siamo molto diversi. Io sono stato un imprenditore, ho dimostrato di saper innovare e solo dopo aver costruito tanto mi sono visto costretto a scendere in campo per il terrore che prendesse il potere la sinistra comunista […] A me non interessa sfidarlo, a me interessa solo che l'Italia non cada nelle mani di un movimento pauperista come i cinque stelle e che non si realizzi un regime come sta facendo Renzi. Vorrei che tutti gli italiani sapessero che si tratta di un pericolo
Quella che dipinge Berlusconi è una situazione a tinte fosche: “Siamo più poveri e più indebitati, più preoccupati per il futuro. E poi non parliamo delle tasse, la Corte dei Conti ha detto che la pressione fiscale dell'anno scorso è stata la più alta dall'inizio del secolo. Non so come faccia il Presidente del Consiglio a dire agli italiani che ha tagliato le tasse, ci vuole un bel coraggio".