Benvenuti ad Azzardopoli, il Paese dove il gioco è un giro d’affari da 86 miliardi annui
Quella del gioco è la terza industria italiana. Il fatturato stimato, quello legale, ammonta a 76,1 miliardi di euro cui vanno aggiunti altri 10 miliardi che transitano su circuiti meno trasparenti. Quasi tre manovre finanziarie belle toste. A riferirlo è un dossier pubblicato dall'Associazione Libera di Don Ciotti. Ogni anno la quota stanziata per tentare la fortuna è di 1260 euro pro capite, neonati compresi. Le persone che soffrono di dipendenza da gioco d'azzardo sono 800mila, quelle a rischio circa 2 milioni. Numeri semplicemente impietosi, tant'è che Libera non esita ad etichettare il Belpaese come "Azzardopoli". Il giro d'affari mobilita il 4% del prodotto interno lordo, offre lavoro a 120.000 addetti e muove gli affari di 5.000 aziende. Considerando il fatturato, l'Italia è il Paese europeo i cui si gioca di più, il 3° al mondo.
Terreno fertile per le mafie
Che le mafie abbiano grossi interessi sui circuiti legali e illegali del gioco non è certo un mistero. I clan che fanno affari col gioco d'azzardo sono 41: si va dai" Casalesi di Bidognetti ai Mallardo, da Santapaola ai Condello, dai Mancuso ai Cava, dai Lo Piccolo agli Schiavone". Le mafie, come sottolinea Libera, rappresentano "l'undicesimo concessionario occulto del Monopolio". E di affari ne fanno in tutt'Italia e in tutti i modi: bische clandestine, toto nero, ma anche partecipazioni in società di gestione di punti scommesse o di Sale Bingo per riciclare soldi sporchi. Nell'ultimo anno le direzioni distrettuali antimafia che hanno disposto indagini su questo settore sono state ben 10: Bologna, Caltanissetta, Catania, Firenze, Lecce, Napoli, Palermo, Potenza, Reggio Calabria e Roma.
Fatturato legale: al primo posto la Lombardia
Analizzando il fatturato legale del settore nei mesi di ottobre e novembre 2011, la Regione italiana che guadagna il primo gradino del podio è la Lombardia con 2miliardi e 586 mila di euro. Seguono la Campania, con un miliardo e 795 mila euro, e il Lazio, con un miliardo e 612 mila euro. A Roma e provincia, poi, ci sono 294 sale e più di 50mila slot machine; sempre nella capitale, nel quartiere Appio, c'è il locale più grande d'Europa in quanto a postazioni da gioco: ben 900.
Le proposte di Libera
L'associazione di Don Ciotti ha quindi formulato le proprie proposte:
Definire e approvare una legge quadro sul gioco d'azzardo che ridefinisca le procedure autorizzatorie; limitare i messaggi pubblicitari e di marketing sul gioco d'azzardo e garantire forme di reale e corretta informazione per il pubblico; promuovere iniziative di sensibilizzazione ai rischi collegati al gioco d'azzardo attraverso campagne di informazione alla cittadinanza; recepire l'indicazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che vede nel gioco d'azzardo compulsivo una forma morbosa chiaramente identifica; consentire ai giocatori d'azzardo patologici e ai loro familiari il diritto alla cura, diritto al mantenimento del posto di lavoro, diritto di usufruire dei benefici di legge, diritto a una parificazione tributaria e fiscale.