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Bankitalia: “Le attività criminali aggiungono poco o niente al Pil italiano”

Contrabbando di sigarette, prostituzione e spaccio di droga, sono attività illegali che non faranno certo crescere il prodotto interno lordo del 10%, come stimato in un precedente studio. I risultati dei tecnici di Via Nazionale.
A cura di Biagio Chiariello
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Numeri ufficiali non ce ne sono, ma si preannuncia “relativamente contenuto” l’impatto sul prodotto interno lordo dell’eventuale legalizzazione di alcune attività ‘sommerse’ come la prostituzione, il contrabbando e il traffico di droga, nel calcolo dei conti nazionali. E’ la stima dei tecnici di Bankitalia che hanno presentato le modifiche previste dal nuovo standard internazionale Bpm6. Ridotto dunque significativamente quella che era la stima di crescita del 10% del nostro Pil, estratta da un recente studio scientifico e che aveva catturato l’attenzione dei media. Secondo Via Nazionale "sono stime che vanno ridimensionate e che ora è difficile avanzare ma sicuramente l'impatto sarà molto più contenuto". E anzi, “la definizione attuale del Pil in Italia già comprende il sommerso, che è cosa diversa dall'economia illegale”, spiega Bankitalia. Volendo essere più impavidi nelle stime, gli impatti  si rilevano sui dati di conto corrente (-0,1-0,2%) sulla posizione nazionale sull'estero (-0,5%) sulle esportazioni in percentuale sul Pil (0,5%). Le attività illegali, dunque, non rilanceranno la crescita a livelli da Paesi emergenti.

"Impatto attività criminali è contenuto"

Nel calcolo del Pil fanno parte anche il contrabbando di sigarette, la prostituzione e lo spaccio di droga. “Attività illegali”, viene spiegato, “in cui si dà per assunto che c'è un accordo consenziente tra chi realizza lo scambio", escludendo così ad esempio le rapine e l'intera totalità delle attività criminali. Questa inclusione avrà anche un impatto modesto sulla bilancia dei pagamenti, redatta dalla Banca d'Italia. In particolare su questo genere di statistica la droga avrà un impatto contenuto sulle merci, maggiore sulle importazioni, la prostituzione avrà un impatto nullo mentre il contrabbando sigarette solo sulle importazioni di merci”. Per l'Italia, assicurano perciò i tecnici, “la dimensione sarà inferiore a quella prevista per altri paesi” e le stime preliminari parlano di un impatto “piuttosto contenuto”, anche se “numeri precisi non ci sono ancora”.

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